Tour di Fərocia e Brigada Transfemminista per strappare il dogma dell’insulto
De Ninni Tedesco Calvi
Dal 23 al 28 maggio si è svolto il tour sardo di presentazione dell’albo da colorare “La Corte Dei Miracoli”, denominato appunto “la Corte Dei Miracoli sbarca in Sardegna”. La serie di eventi è presentata dal collettivo internazionale Fərocia e dal coordinamento sardo Brigada Transfemminista.
Chi sono e per quali valori lottano questi collettivi? Ecco le loro risposte:
Fərocia è un collettivo diffuso, lə cui membrə sono sparse in varie zone d’Italia e non solo, ognunə di noi ha fatto o fa tuttora anche attivismo sul territorio. Siamo transfemministə intersezionali e ci occupiamo di diverse tematiche, ognunə di noi ha delle aree di maggior competenza, ovviamente, e collaboriamo con diverse persone che ci regalano le loro.
Brigada Transfemminista è un movimento e coordinamento transfemminista queer sardo, votato all’autodeterminazione e all’intersezionalità; i nostri principi sono la libertà, il rispetto, la giustizia e la solidarietà; li rivendichiamo con amore, rabbia e rivoluzione! Crediamo nell’assemblea costruttiva, nella marcia e nella manifestazione come nostri strumenti politici, al grido piratesco di “su le bandiere!”. Lottiamo contro l’abuso e la violenza, contro ogni colonizzazione dei nostri corpi, delle nostre pratiche, dei nostri percorsi e della nostra terra, contro il patriarcato e tutti i fascismi; lottiamo per un mondo e una terra libera, lottiamo per la gioia di vivere su tutto il pianeta.
Nel corso dell’itinerario è stato promosso un album da colorare nato da un’idea di Maria Galindo sulla necessità di esorcizzate l’insulto, sovvertendolo e riappropriandosene, che scrive in proposito: “L’insulto è una forma di violenza psicologica che per espletarsi ha bisogno di avere un effetto negativo su dite: Insultarti è un atto politico di potere per paralizzarti; ridere dell’insulto è un atto politico per affermare la tua libertà”.
Hanno presentato gli eventi Thrix (rappresentante e portavoce di Fərocia) e Giulia Carta (fondatrice e portavoce di Brigada Transfemminista), supportate da Alpraz, artista e videomaker, che segue il tour con la realizzazione di un documentario.
“Questo album nasce dalla voglia e la necessità di parlare di temi pesanti che hanno afflitto lə attivistə e le comunità, ma di farlo in maniera leggera perché crediamo che questa sia la migliore giustizia-afferma Giulia Carta del coordinamento Sardo Brigada Transfemminista-perché crediamo che si possa lottare e divertirsi nello stesso tempo, il martirio non fa per noi! Abbiamo chiesto alle nostre amicizie se avessero avuto voglia di partecipare e la risposta è stata entusiasta – prosegue Giulia – ci hanno affidato pezzi di vita dolorosi, racconti di autoconsapevolezza e riappropriazione. Le loro/nostre storie, fanno parte di un percorso di lotta contro ogni forma di abuso e di violenza, contro la colonizzazione dei nostri corpi e della nostra terra, e proseguiranno sulla pagina Fərocia, anche le vostre se vi andrà di raccontarcele”.
Il tour si è aperto a Sassari lunedì 23 Maggio, e l’evento Sassarese è stato inserito come evento del percorso “dritti al Pride” 2022. “Qui è ancora nell’aria la corte dei miracoli… E lə suə cortigianə irriverenti, ribelli e coraggiosə, con cui abbiamo condiviso la distruzione del dogma, la neutralizzazione dell’insulto – afferma Cristina Sanna dell’associazione Sa Domo de Totus dove è stato presentato l’incontro – e ci auguriamo di perseguire sulla strada che questo evento ha segnato, una strada che ha come punti fermi l’inclusività e la lotta contro ogni forma di patriarcato, e che deve avere uno spazio politico prioritario nel contesto della lotta per l’autodeterminazione della nostra terra“.
A Nuoro l’evento si è svolto presso l’associazione Ibis, coordinato da Lisetta Bidoni, consigliera comunale, e da Giovanna Casagrande del Coordinamento intersezionale sardo.
“C’è stata la partecipazione di persone di ogni età, ma soprattutto tanti giovani, e nel dibattito sono emersi diversi temi, come quello del sex work – racconta Giovanna Casagrande – che ha messo in evidenza un moralismo a due velocità in cui non conta la consapevolezza della donna a decidere del proprio corpo, ma ancora una volta una società fortemente patriarcale e moralista”. Altro tema importante è stato quello dell’identità “Alias”, facile da ottenere e gestire nel mondo dei Vips, non altrettanto in quello della scuola e del lavoro dove la burocrazia la fa da padrona.
Insomma tanti temi, tanti argomenti, tanti dogmi ancora da strappare. Tante lotte da sostenere!
Gli eventi successivi si sono svolti tutti alle ore 18 in caratteristici luoghi di ascolto, riflessione e divulgazione sociale:
- il 24 maggio “ResPublica” Alghero
- il 25 maggio “Librid” Oristano
- il 27 maggio alle ore 21 si è svolto un djset benefit per l’organizzazione da Eight, in corso Vittorio Emanuele n155 a Cagliari
- il 28 maggio “Fico d’India” Cagliari