
Terre Rare, Batterie, Rinnovabili, Guerra: Sardegna muletto dell’Italia e dell’Europa – S’indipendente
S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia
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Questa settimana i giornali si sono focalizzati su due notizie, entrambe riguardanti le batterie per le rinnovabili:
- la Commissione europea ha adottato la lista finale dei quarantasette progetti strategici per le materie prime critiche, è incluso il progetto Glencore. La notizia era nota dal 2024 (Glencore: l’azienda, ‘massimo impegno per Waelz e progetto Litio’), stanno passando alla fase operativa, è possibile che la crisi di questi giorni sia solo uno stratagemma per rendere indispensabile l’accettazione del riciclo delle batterie. Mauro Pili rilancia dalla sua pagina facendo i calcoli dell’inquinamento per ottenere 1000 kg di black mass.
- Corsa alle Terre Rare e ai metalli preziosi, cacciatori di tesori puntano sulla provincia di Sassari, è in corso di valutazione ambientale il permesso di ricerca all’azienda Valmisa srl di Cagliari, mentre riapre la miniera di Silius ( 3 milioni di tonnellate di fluorite), della Mineraria Gerrei (segnatevi questo nome perché ci torniamo più avanti).
Il governo Todde si era opposta nel 2024 (“Violate le nostre prerogative”), impugnando la legge, voluta fortemente da Urso, davanti alla consulta, ma solo per una questione di metodo poco partecipato con la regione: “Come Regione autonoma della Sardegna valutiamo molto positivamente le ricadute occupazionali ed economiche che possono scaturire dall’applicazione del provvedimento in discussione”, diceva Emanuele Cani a luglio 2024.
I progetti di riciclo delle batterie e l’apertura delle miniere sono strettamente collegati, ed entrambi inquinano parecchio, mentre scopriamo che l’Italia è al secondo posto in Europa per le batterie, con oltre 11 gigawatt di potenza installata o in via di realizzazione.
La prima superbatteria all’anidride carbonica del mondo si trova a Ottana; l’idrogeno verde è funzionale allo stoccaggio dell’energia, poco efficiente ma pulito. Ci sono studi sulle batterie al sale, il sistema più ecologico, riapriranno le saline, mangonis permettendo?
Perciò, da un lato depredano le miniere, dall’altro smaltiscono sostanze altamente inquinanti.
Legambiente e Greenpeace che dicono su questo passaggio fondamentale della “transizione ecologica”?
Quanto resta alla Sardegna delle sue Terre Rare?
Un tempo per le risorse minerarie si facevano le guerre, oggi l’Italia dispone della Sardegna, a guadagnarne aziende private per lasciare briciole ai sardi.
Prendiamo queste tre notizie:
- Cagliari, svolta all’orizzonte per il gassificatore: via da Giorgino, il nuovo piano è realizzarlo a Macchiareddu nell’area dell’ex Rumianca.
- Rete del metano, l’intesa tra Sardegna e governo sempre più vicina, punti di attracco a Porto Torres, Oristano e nel Sulcis
- Accordo Italia – Kenya su idrogeno verde e biocombustibili
È chiaro che non c’è nessuna “transizione ecologica” in corso, questa settimana ci arriva anche il Foglio, tramite le parole del premio Pulitzer Daniel Yergin, uno dei massimi esperti di energia: “nel 2024 la quantità di energia derivata da petrolio e carbone ha raggiunto i massimi storici. In altre parole ciò a cui stiamo assistendo non è tanto una transizione energetica quanto un’aggiunta energetica. Invece di sostituire le fonti energetiche convenzionali, gli stiamo aggiungendo le energie rinnovabili.“
Massimizzano la produzione con tutte le fonti, con un tocco di autarchia europea, i comitati lo dicono da anni, c’è arrivato anche il Foglio, dopo aver denigrato i sardi.
Manca un tassello al quadro.
Oltre ad essere un hub energetico, la Sardegna diventerà un hub tecnologico in cui stoccare i server delle big company.
La società presente viaggia su alcuni paradigmi: l’intelligenza artificiale, che necessita di server potenti in cloud, le guerre, con armamenti diretti o commerciali, con tendenza all’autarchia energetica.
La Mineraria Gerrei, è una società nata da un’associazione temporanea di imprese tra la Sma Srl di Castegnato e la Edilmac srl di Gorle. Inoltre c’è stato anche l’apporto finanziario di Aruba, azienda leader in Italia dei servizi cloud.
Ecco l’azienda dei server che entra direttamente nel settore rinnovabili.
Secondo i dati forniti da Terna le richieste di allacciamento alla rete elettrica dei data center e server legati al cloud computing sono passate da 1 gigawatt di 4 anni fa ai 40 di oggi.
L’AI non va demonizzata, ma governata verso la riduzione dei consumi energetici più bassi, DeepSeek ha dimostrato che si può fare. L’AI potenzialmente toglierà una delle fatiche bibliche: il lavoro.
Si va verso l’autocapitalismo, che produce senza lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, ma che va governato in chiave redistributiva: a chi andranno i vantaggi della produzione automatica? Andiamo verso un esercito di disoccupati?
È evidente che vanno ridotti gradualmente gli orari del lavoro, le 8 ore non sono un punto di arrivo della storia, ma di passaggio, in modo da avere una redistribuzione del lavoro residuo, di progettazione, controllo e orientamento dell’AI, una versione moderna della barzelletta “dona a papai a sa mantinica”.
Il punto di arrivo è il reddito universale, a lavorare andranno le macchine, altro che pensione a 70 anni.
Il muletto dell’Italia
La Sardegna è un caso esemplare da questo punto di vista, tutti i tasselli si stanno incastrando, rappresentiamo uno specchio dell’autocapitalismo mondiale, o almeno il muletto dell’autocapitalismo italiano ed europeo, in compagnia del sud e dell’Africa.
È strategico il colonialismo del sud Europa, il posizionamento delle batterie al litio, l’estrazione delle Terre rare, le rinnovabili, la riconversione della Glencore nel riciclo delle batterie, probabilmente il deposito delle scorie nucleari, è strategica l’installazione dei cavi connettivi energetici e per il web.
Un articolo del 2023 indicava come Enel Green Power progettava di installare 1,6 GW di Bess in Italia, di cui “poco meno della metà degli impianti si trova in Sardegna“.
Il 3 aprile approderà a Pittulongu il cavo Internet sottomarino Unitirreno, il cavo si chiamerà Janas.
Arriva anche il cavo GARR-T per l’Einstein Telescope.
A Lula, durante un incontro con Todde, un cittadino rompe l’entusiasmo ponendo un sano scettiscismo, dato lo storico rapporto tra Sardegna e Italia.
C’è da dire che il progetto non è speculativo, ha finalità scientifiche, ma i territori devono decidere se vogliono cristallizzare le attività, per evitare rumori che disturbino l’ascolto della voce dell’Universo. La risposta di Todde al contestatore è surreale, il dubbio dello scettico viene visto come retrogrado (e dringhiddi), confondendo l’antimodernismo con un più che legittimo anticolonialismo italiano: ovviamente avremmo avuto strade e ospedali anche senza l’Italia, come tutti i paesi europei, la risposta di Todde ha ancora una volta il retrogusto razzista.
A proposito, Todde, quanta energia consumerà l’E.T.?
Ripartono i bombardamenti delle esercitazioni “Mare Aperto”, che dureranno tre settimane.
Da Castedduonline:
“Oltre 120 mezzi tra navi, sommergibili, aerei, elicotteri e veicoli senza pilota di diverso tipo, con la partecipazione di più di 6.000 militari provenienti da otto paesi della NATO e la presenza di osservatori di 21 marine estere: è iniziata ufficialmente Mare Aperto 2025, l’esercitazione addestrativa più imponente della Difesa in ambito marittimo, organizzata e condotta dal Comando in Capo della Squadra Navale”.
Come per L’Africa le ricchezze diventano una maledizione, porta dello sfruttamento coloniale, la Sardegna è ricca, ma non usufruiamo del vantaggio delle ricchezze da parecchi secoli.
Abbiamo mai quantificato monetariamente il valore dell’autarchico carbone trasferito verso l’Italia più nera? E se iniziassimo a fare bene tutti i conti di tutte le estrazioni minerarie e territoriali a partitr dalle Terre Rare?
Questa “transazione economica”, che di ecologico non ha nulla, si sta facendo sulla pelle della povera gente che cede il proprio terreno agricolo, o viene espropriata sotto scorta della polizia come a Selargius, per far guadagnare le multinazionali che avranno i terreni per usi industriali (ecco la speculazione) e riceveranno contributi che la popolazione dovrà rendere.
Una delle più grandi redistribuzioni economiche al contrario, quel che resta della sinistra dovrebbe smascherare questa presa in giro di massa.
Invece Presa diretta, la trasmissione di Rai3 ha perpetrato la truffa mediatica condita di fake news come quella di sardi inquinatori, ottenuta sommando anche la co2 della Saras prodotta per mezza Europa, che non cesserà con l’installazione dell’eolico.
La cartina di tornasole dello scollamento tra narrazione sarda e narrazione italica lascia emergere chiaramente la divergenza di interessi tra lo stivale e l’isola, e per noi sardi non è per forza un fatto negativo, dato che accresce le distanze tra la natzione sarda e il potere italiano.
Tra le varie fake news di Presa Diretta, c’è una mezza verità detta da Francesco Ferrante, Kyoto Club, secondo cui “c’è il popolo italiano, non c’è il popolo sardo“.
Dal punto di vista giuridico istituzionale ha ragione. Dal punto di vista storico-sociale no.
E su questo gap, si misura la distanza dal come dovrebbe essere e come realmente è la situazione istituzionale sarda.
Su questa distanza si misura la nostra incapacità politica di essere motori della nostra storia e del nostro territorio.
Facciamo un esercizio teorico, non di indipendentismo, ma di autonomismo spinto (e con questo perdo almeno 3 punti nella patente indipendentista).
Teniamoci lo statuto, ma con questa semplice modifica nell’articolo 3, che da questo testo attuale:
“In armonia con la Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica e col rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica, la Regione ha potestà legislativa nelle seguenti materie:”
diventerebbe:
“Le normative internazionali e dello stato italiano devono essere ratificate dal consiglio regionale sardo per avere valore di legge nel territorio regionale.
In armonia con la Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica, la Regione ha piena potestà legislativa nelle seguenti materie”:
Nessun atto eversivo, dunque, nessuna dichiarazione di indipendenza. Solamente una piccola modifica politico-amministrativa, ma un cambio sostanziale di prospettiva, sempre all’interno della costituzione italiana e dell’odioso articolo 5.
Ovviamente è una provocazione, anche una modifica simile verrebbe cassata subito, probabilmente non arriverebbe nemmeno ad essere votata dal parlamento italiano, perché altrimenti avremmo completa padronanza del nostro territorio e la gallina dalle uova d’oro cesserebbe di ingrassare lo stato italiano e le sue mille servitù.
La costituzione italiana è una prigione, ma a sostenere lo status quo sono i partiti italiani in Sardegna, Giani bifronte che dovrebbero rappresentare le istanze dei sardi contro lo stato italiano, invece reggono il sacco dello stato coloniale addomesticando i sardi dietro ad una finta diatriba destra e sinistra, due lobbies affaristiche e predatorie.
Dunque non ci resta che cercare lo scontro continuo con lo stato italiano e con i partiti italiani, in questo momento è fondamentale tenere viva la questione legge elettorale (il 27 la Rete SarDegna ha presentato la raccolta firme a Nuoro), la protesta sulla speculazione (l’avvocato Zuddas con diversi comitati Pratobello, presenta un esposto all’AGCOM contro PresaDiretta), sul nucleare e aprire nuovi fronti, come quello sulle Terre Rare, il nuovo progetto Glencore e gli altri progetti predatori.
Il 4 aprile, pastori e agricoltori manifestano a Terralba, a Selargius domenica si parla del risveglio del popolo sardo contro il colonialismo, tra i relatori l’archeologo Giovanni Ugas, lo studioso indipendente Carlo Desogus, Bustianu Cumpostu, Claudia Zuncheddu e l’agronomo Maurizio Fadda.
L’autarchia energetica ha visto un’accelerazione con la guerra, ma le rinnovabili si basano sul collegamento tramite cavi sottomarini, che dovrebbe rendere l’Europa più solida dal punto di vista energetico e dei dati Internet.
Questo è un motivo per cui ogni regione dovrebbe installare le sue produzioni energetiche:
Sa Cida in 1 Minutu
Speculazione coloniale. Maxi parco fotovoltaico a Luras, nel progetto sessanta ettari di pannelli.
Referendum contro l’assedio eolico nel Golfo degli Angeli: il forum dell’Unione Sarda. «Fermatemi subito»: a Orgosolo un murale contro speculazione energetica e presidente Todde. Tra i promotori il pubblicitario Gavino Sanna e artisti locali: ironia sul mancato accoglimento della Legge Pratobello 24
Porti sardi: pronto lo scippo… o lo shipping? Un interessante articolo di Paolo Maninchedda
Sanità. Nomine nella Asl di Sassari, l’ira della Regione: «In contrasto con il ddl». «Chiesti chiarimenti al dg Flavio Sensi, avevamo detto di non procedere con l’attribuzione di nuovi incarichi. Così viene meno il rapporto di fiducia».
Dazi, Isola tra le regioni più a rischio: pesano i prodotti della raffinazione del petrolio
Economia. «Un’apertura e tre chiusure: è il ritmo del commercio locale».
Sardegna, centinaia di imprese commerciali sparite in pochi anni: i dati città per città
Economia. Migliaia di bottiglie di cannonau e vermentino ferme al porto di Livorno. E c’entra l’America
Trasporti. Tutti i voli per l’estate 2025 dall’aeroporto di Cagliari: conferme, raddoppi e nuove rotte
Autonomie. Addio alla provincia di Sassari dal primo aprile: la Gallura torna autonoma
Politica. Comunali 2025, centrodestra e Terzo polo: «Un percorso unico per Nuoro». All’incontro anche Sardigna natzione e Sardegna possibile
Politica. Ignazio Locci è il nuovo presidente del Consiglio delle autonomie locali. Battuto Graziano Milia per due voti. Brutto segno per Milia, l’anno prossimo si vota a Quartu.
Politica. Posti di lavoro promessi in cambio di voti alle Regionali: 15 indagati a Oristano
Politica. Bilancio: in Giunta via libera al quarto mese di esercizio provvisorio
Politica. Ricorso sulla decadenza di Todde, il Governo contro la Regione. Il Consiglio dei ministri ha deliberato di costituirsi in giudizio davanti alla Corte costituzionale nel procedimento per conflitto di attribuzioni
Cultura. Adiosu a Luigi Ladu, una vida dedicada a su volontariadu e a sa cultura sarda. Qui trovate la raccolta di poesie in sardo.
Le pericolosissime inchieste della Nuova Sardegna. Molise, avvistato un lupo nel porto di Termoli: il video è virale
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