Stòria e identidadi de Sarrocu – un breve riassunto della presentazione a Cagliari
Con grande piacere Assemblea Natzionale Sarda è stata invitata dall’associazione Cittadinanza Attiva Cagliari e dall’Assessorato del Verde pubblico del Comune di Cagliari a partecipare alla rassegna culturale e libraria Racconti nel Parco.
All’interno della bellissima cornice del roseto dell’ex Orto dei Cappuccini, un luogo di pregio storico e ambientale nel cuore di Cagliari, abbiamo preso parte al dialogo letterario con Luca Tolu, autore del libro Stòria e identidadi de Sarrocu e Assessore alle Politiche Ambientali e alla Tutela del Paesaggio del Comune di Sarroch. Assieme a Bianca Pili, socia ANS, conducono la presentazione la casa editrice Amico Libro e la scrittrice Carmen Salis.
Finalmente, il saggio vede la sua pubblicazione quest’anno, in seguito ad un lavoro certosino di ricerca e stesura durato un lustro; ricerca che non è avvenuta solo attraverso accesso agli archivi e lettura di fonti scritte, ma anche e soprattutto attraverso il dialogo intergenerazionale, ovvero quello tra i cittadini più giovani della comunità e i loro maxoralis.
Dunque, oggetto di narrazione è la storia del paese di Sarroch, dagli albori sino ai giorni nostri. Ci si potrebbe chiedere da dove nasce la necessità di raccontare questa storia. Ad oggi, molti ritengono che l’addentrarsi storico nel proprio passato sia guidato da un sentimento di attaccamento folkloristico e mai da esigenze concrete; è altresì vero che buona parte dei lavori svolti sulla storia e la cultura della Sardegna sono spinti nella loro attuazione dalla ricerca perpetua di un’identità validante e specializzante, più raramente da criteri di veridicità storica e geografica.
In questo caso però, la necessità di un esito pratico al quesito storico emerge con forza. Invero, ci siamo confrontati sull’accento critico che viene posto in questo studio sulle modalità attraverso le quali l’industria petrolchimica ha stravolto – e tutt’ora stravolge – il tessuto socio-economico autoctono del paese di Sarroch. In questo sconvolgimento, si inserisce il processo di cancellazione di simboli che avevano da sempre caratterizzato la vita sociale della comunità, come la croce di Sa Ruxi e altri luoghi funzionali al sistema sociale ed economico che all’epoca si è ritenuto meglio lasciare indietro.
Il libro ci racconta la propaganda della modernizzazione e della “Rinascita”, esponendo la reazione che questa suscitò in coloro che detenevano il potere all’interno della collettività, fossero sindaci o famiglie nobili, come la famiglia Siotto. Ci siamo dimenticati che c’è stato chi in Sardegna ha presentato una lucida, consapevole ed efficace opposizione ai progetti della famiglia Moratti: tuttavia, alla narrazione validante e costruttiva del potere politico dei sardi si preferisce in maniera riduttiva quella dell’eterna e totalizzante sconfitta. Così come al solo nominare Sarroch immediatamente balza in mente la raffineria più grande del Mediterraneo e mai, ad esempio, i siti di interesse archeologico e storico di cui questa comunità e ricca, o i contrasti che tutt’ora genera la presenza di questo polo industriale in quella che viene ricordata come una delle località più fertili dell’agro che circonda il piccolo paese.
Da questa esigenza di riappropriazione dell’identità culturale di uno dei paesi simbolo dello shock antropologico che ha investito la Sardegna dopo i piani di Rinascita degli anni Sessanta, deriva l’intento di recuperare quei valori sociali rimossi coi processi di deterritorializzazione caratteristici della globalizzazione, per rimetterli in moto e produrre una reale e coerente modernizzazione e crescita della società sarda.
Un approccio edificante che anche Assemblea Natzionale Sarda come associazione propone nel suo Statuto di portare avanti. Ecco anche perché la storia di Sarroch non viene qui esposta esclusivamente con intento letterario o di conservazione culturale e antropologica, bensì ancor prima con l’obiettivo di raccontare quello che è avvenuto su tutto il territorio sardo, per offrire anche a coloro che sostennero con le rispettive e legittime ragioni l’arrivo dell’industria petrolchimica in Sardegna, una narrazione critica dell’impatto che essa ha avuto sul contesto sociale, economico, politico ed ambientale.
Avevamo davvero bisogno di rinascere? Oppure, bastava crescere?
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Buona lettura.