
Sardegna tra gli ultimi in Europa, l’OCSE scopre l’acqua calda – S’Imprenta
S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia
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Conoscere per deliberare, diceva Einaudi, e i dati sono fondamentali per analizzare lo stato di salute della società sarda e ancorare le opinioni alla concretezza dei numeri, confrontarci con gli altri territori, capire il nostro modello e trovare le soluzioni politiche.
I dati emersi dal rapporto dell’OCSE confermano le tendenze che già conosciamo da anni, dunque ne scriviamo non per raccontare una non-notizia, ma per evidenziare il cronicizzarsi dei problemi non risolti da decenni, e per mettere alla sbarra il sistema politico italiano in Sardegna che si attorciglia in dibattiti tanto inutili, quanto inefficaci.
L’assunzione di molti sardi è che senza l’Italia moriremmo di fame, ma la risposta è nel rapporto Ocse: la Sardegna nell’era italiana (160 anni su migliaia di anni) è tra gli ultimi in Europa per tasso di occupazione, Pil pro-capite, risultati scolastici, e altri indicatori.
Si tratta di capire quali sono le cause: la Sardegna è un territorio ricco di risorse? La popolazione ha dei deficit socio-economico-culturali? È la politica del sistema italo-centrico ad essere fallimentare?
Analizziamo il rapporto da questi tre punti di vista: le risorse, la popolazione, la politica
Le risorse
Riguardo al primo punto, la Sardegna è tutt’altro che povera di risorse, lo dimostra anche il nuovo assalto al sole al vento e alle terre rare, nella storia siamo stati depredati di parecchie risorse minerarie. Siamo nell’era del turismo di massa e la bellezza va preservata quale valore aggiunto. Abbiamo un patrimonio culturale, storico e archeologico imponente. Non solo non riusciamo a valorizzarlo, ma non lo conosciamo neppure noi.
Infatti, leggiamo dal rapporto che “la Sardegna possiede un notevole capitale culturale rispetto alle regioni italiane e dell’UE, dimostrato da una densità di musei, gallerie e teatri superiore alla media. La regione sembra sottoutilizzare il suo potenziale culturale, con solo il 2,3% della forza lavoro impiegata nelle industrie culturali e creative—inferiore alle medie italiane e dell’UE, rispettivamente del 3,2% e del 3,3%.
Abbiamo anche un paesaggio e i mari che trainano un certo tipo di turismo, con “140 posti letto ogni 1.000 abitanti, la Sardegna offre una capacità ricettiva superiore del 40% rispetto alla media statale e del 90% rispetto a quella dell’UE“.
Tuttavia, nel 2022 le strutture ricettive della regione hanno registrato un tasso di occupazione del 42,8%, inferiore alla media italiana (48%) e dell’UE (50%). Quasi il 50% dei pernottamenti turistici in Sardegna si concentra nei mesi di luglio e agosto e l’80% tra giugno e settembre, lasciando le strutture ricettive sottoutilizzate per il resto dell’anno. Per confrontarci con altre isole, in Sicilia i pernottamenti tra giugno e settembre sono del 59%, nelle Baleari il 68%.
In pratica è il tipo di turismo legato al mare, tipicamente estivo, che riduce il potenziale economico, nonostante la superiore offerta ricettiva di posti letto, che sfruttiamo per pochi mesi. Tutte cose ampiamente note.
A proposito di ambiente, paesaggio ed energia, da rilevare che le “fonti rinnovabili, rappresentavano più del 55% della produzione di energia elettrica già nel 2019, al di sopra rispetto alla mediana UE del 43%“. Dato che conferma quanto dicono i comitati anticoloniali.
L’accessibilità alle zone interne è, secondo quanto riporta il Crenos, tra le peggiori in Italia.
La popolazione
Sul secondo punto, la popolazione, i dati sono poco rosei.
Il Prodotto interno lordo (PIL) pro capite della regione si è attestato a 29.504 USD, (Italia 40.898 USD, nell’ultimo 25% delle regioni dell’UE) e classificandosi tra le “regioni meno sviluppate” in termini di distribuzione dei fondi di coesione dell’UE. (anno 2022)
Il tasso di disoccupazione è del 11,5% nel 2022, (Italia 8,1%, UE 6,7%), il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è del 27,5% (Italia 23,6%, UE 18,4%).
Il tasso di occupazione è del 40,3% (Italia 45,5%, UE 53,8%).
La bassa produttività del lavoro, con un Valore Aggiunto Lordo (VAL) per lavoratore di 69.341 USD, ben al di sotto della media italiana di 83.043 USD e di quella europea di 75.250 USD, potrebbe essere spiegato dal nanismo delle aziende, dato confermato dalla scarsa spesa interna lorda in ricerca e sviluppo della Sardegna (182 euro pro capite), mentre la media italiana e dell’UE è rispettivamente di 439 e 742 euro. L’Università, in sinergia con le imprese, deve supplire questa carenza di ricerca e sviluppo.
A fronte della scarsa occupazione, della bassa produttività e del basso investimento in R&S abbiamo un dato positivo, il tasso di creazione di imprese, pari al 7,4%, è superiore alla media italiana del 6,7% ma inferiore alla media UE del 9,1%.
In pratica, disoccupati che creano micro-imprese.
Sanità.
La Sardegna ha la più alta percentuale di popolazione dello stato italiano che rinuncia alle cure mediche a causa dei lunghi tempi di attesa e delle barriere finanziarie (13,7%), quasi il doppio della media statale.
Tuttavia, secondo il rapporto, con 5 medici per 1.000 abitanti, la Sardegna supera le medie italiane e dell’UE (circa 4). L’accesso ai servizi specialistici è più limitato: i sardi distano in media 99,4 km dai servizi ospedalieri di cardiologia.
Altro dato inaspettato, “la spesa sanitaria nominale pro capite in Sardegna ha costantemente eguagliato o superato la media statale dal 2009 al 2022 (CRENoS, 2024), suggerendo che l’allocazione delle risorse potrebbe non essere in linea con le esigenze specifiche dell’isola, in particolare per quanto riguarda il suo invecchiamento e il suo profilo altamente stagionale e turistico.”
Istruzione
Il tasso di abbandono scolastico tra i 18-24enni è del 17,3%, mentre la quota di giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione (NEET) è altrettanto del 17,3%, valori di gran lunga superiori alle medie UE, rispettivamente pari al 9,5% e 9,2%.
In Sardegna sono confermati bassi livelli di istruzione terziaria e una bassa percentuale di studenti internazionali, solo l’1,6% della popolazione universitaria (Italia 8,3%, UE 6,3%) cioè non attraiamo cervelli. La scarsa internazionalizzazione delle due università sarde le pone tra il 10% delle regioni europee con la minore quota di studenti stranieri, rappresentando un ostacolo significativo per colmare le carenze di competenze nel territorio.
Insomma, una spirale negativa tra dati economici e culturali da cui non si riesce ad uscirne, a cui si somma la bassa natalità, per cui sono andati persi 30mila studenti in sette anni.
La Politica
Era di qualche anno fa il rapporto del CNA, basata sui dati dell’European Quality of Government Index (EQI), sulla Pubblica amministrazione, Sardegna tra i peggiori d’Europa, con l’aggravante di una dipendenza dal settore pubblico (24% dell’occupazione vs 18% media UE).
Per cui, se una pubblica amministrazione diventa un peso e non un traino per lo sviluppo, tenuto in piedi da logiche clientelari, difficilmente si potrà innescare un vantaggio per la società.
Infine, l’affluenza alle urne del 65,5% alle elezioni politiche in Sardegna è inferiore alla media dell’UE (68,7%) e a quella italiana (72,8%), indicando un divario nella partecipazione civica e nella fiducia dei cittadini.
Il sistema partitico sardo non è lo specchio della società sarda che dovrebbe essere rappresentata nell’assemblea democratica. È piuttosto un catalizzatore di voti utili per legittimare il potere coloniale italico in terra sarda: ogni voto ai partiti è il rinnovo del patto di sottomissione, la firma complice dei sardi.
Si dirà che ogni popolo ha i governanti che si merita.
Sbagliato. In Sardegna non siamo nemmeno capaci di sbagliare da soli, i candidati vengono scelti a Roma, con logica spartitoria tra regioni.
La situazione appare drammatica, secoli di colonialismo hanno tolto la capacità di riuscire a far emergere i nostri punti di forza, tarpati e rassegnati dalle nostre stesse autocommiserazioni, non riusciamo ad immaginare un modello di sviluppo diverso da quello dettato dalle fameliche priorità italiche.
Il risultato è una terra assistita, in cambio dell’oppressione fiscale, delle mille servitù e delle politiche rivolte a soddisfare gli interessi statali e internazionali, come recita l’art.3 dello statuto sardo.
Ma l’assistenzialismo è la morte dell’autodeterminazione e la Sardegna sta morendo culturalmente, prima ancora che economicamente, sotto i colpi della rassegnazione fatalista.
Aree non idonee: «La mappa non esiste»
Chiesta dal sindaco di Villanovaforru per un progetto sul suo territorio, la risposta della Regione «un pessimo colpo di scena». In serata la Giunta corregge il tiro.
Ecco l’esempio della politica imposta da Roma per completare l’opera di Draghi, improvvisata e cialtronesca.
A destra non sarebbe andato meglio, Truzzu, scelto da Roma anche lui, ha lasciato il segno a Cagliari e si è visto dai risultati del voto.
Intanto da Roma ignorano la legge 20, il ministero snobba la legge sulle aree idonee, la Regione va alla Corte costituzionale.
“Cantieri nel mio terreno ma nessuno mi ha avvisato”.
«Ho scoperto che uno dei cantieri dell’impianto eolico sarà nel mio terreno. Roba da pazzi. Nessuno mi ha contattato, non ho ricevuto nessuna richiesta di esproprio temporaneo. Niente di niente». Gianfranco Manca allarga le braccia sconsolato mentre guarda le sue vigne nelle colline di Perda Coddura.
Riforma della Sanità in Sardegna, bordata dal ministero
Il ministero della Salute solleva parecchie perplessità sulla Riforma della Sanità approvata un mese fa, e vuole spiegazioni. In particolare sul commissariamento delle Aziende – vengono rispettate le leggi nazionali in materia di dirigenza sanitaria?
La questione è complessa, la sensazione è che il governo centrale stia intervenendo per boicottare il governo sardo per questioni squisitamente politiche riconducibili ad un’ottica destra-sinistra.
Questa logica è da rigettare, dal momento che la chiave di lettura è il rapporto stato italiano- governo sardo; dato che la Sardegna, come tutte le regioni a statuto speciale, si paga la propria sanità, lo stato centrale non dovrebbe mettere il naso negli affari dell’isola, come su tante altre questioni.
La destra italiana è coloniale tanto quanto la sinistra italiana.
Non solo la legge 20 aree idonee e la “riforma” sanitaria anche quella sui medici di famiglia è stata impugnata.
Abetendi Sa Die de sa Sardigna
Siamo entrati nel mese di aprile, in cui le lepri tornano nella tana e i rivoluzionari escono dalle case a caccia di baroni, vecchi e nuovi.
Presentate le iniziative dell’Assemblea Natzionale Sarda per arrivare ai festeggiamenti del 28 aprile, si inizia sabato 12, a Parigi il ricordo del rivoluzionario Michele Obino.
È un’iniziativa che Ans condivide con “Corona de Logu” e con la studiosa e scrittrice Adriana Valenti Sabouret, che i lettori de S’Indipendente conoscono molto bene, che ha trovato, dopo una tenace ricerca, la tomba di Obino a Père-Lachaise.
Nel video su presidenti de Assemblea Natzionale Sarda, Riccardo Pisu Maxia presenta il programma de Sa Die de sa Sardigna.
Sa cida in 1 Minutu
Sanità. «Giù le mani dal Businco»: medici, sindacati e pazienti alla manifestazione contro il progetto della direzione dell’Arnas Brotzu
Sanità. Cagliari, al Brotzu un solo medico competente per 4.000 dipendenti: «Carenza allarmante»
Spopolamento. La Sardegna coinvolta nel progetto della Fondazione con il Sud: a disposizione 8 milioni di euro
Società. Isola del Dono: la Sardegna nel podio dei consensi al trapianto
Trasporti. Il caro-voli su Sardegna e Sicilia finisce in tribunale: guerra giudiziaria Enac-Ryanair
Trasporti. Frode, sequestrati tre traghetti Cin-Tirrenia della linea Porto Torres-Genova
Trasporti. Aerei, vertice a Roma: passo avanti verso la nuova continuità territoriale
Selargius. 250 carcasse di auto abbandonate a Selargius: 4 milioni i fondi necessari per la bonifica
Propaganda militarista/1. L’Aeronautica Militare in Sardegna – L’eccellenza nell’addestramento – PARTE 1
Propaganda militarista/2. L’Esercito si addestra a Capo Teulada. Conclusa l’esercitazione “Destriero 2025”, condotta in vista dei futuri impegni operativi all’estero.
Propaganda militarista/3. Esercitazioni e visite guidate: al porto di Cagliari le navi della Marina
Ambiente. Per Mauro Pili, a Portovesme, in queste ore, una nave carica di rifiuti industriali, battente bandiera delle Barbados, sta scaricando centinaia di bigbag carichi di ogni genere di veleni!
Ambiente. Cadmio nella discarica di Genna Luas, l’acqua degli scarichi osservata speciale
Ambiente. Commissione Ecomafie, missione nei siti inquinati del Sulcis
Giustizia. Mesina malato terminale, i legali: «Torni in carcere in Sardegna».
Viene scarcerato
CPR, Presa Diretta parla del centro di Macomer, se ne parla troppo poco
Aeroporti. Regione, i 30 milioni ”blindati” in Finanziaria per gli aeroporti: ”decollano” i veleni.
Legge elettorale. Mentre la Rete SarDegna continua la raccolta firme, il gruppo Ricostruiamo la democrazia sarda si ritrova il 13 aprile a Nuoro per il secondo incontro dell’assemblea itinerante
Politica. Dal Consorzio di Cagliari, appalto alla moglie del presidente Comandini.
Nel 2024 il Cacip ha firmato con Interforum una convenzione (senza gara) da 139mila euro.
Politica. Todde alla piazza del M5s: «In Sardegna il sistema ha attivato gli anticorpi contro di noi».
Intervento criticatissimo, fuori contesto e fuori tema, perché i 5 stelle continuano a narrarsi contro il sistema mentre sono al governo, presta il fianco all’ironia, perché si è paragonata ad un virus
Politica. Decadenza Todde, il Consiglio non decide
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Lapsus Freudiani. «La Sardegna non è in Italia»: super-gaffe a “The Couple”, il nuovo programma di Ilary Blasi
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Cultura. Selargius, sabato la presentazione del libro “La Ballata dei terribili fratelli Cois. Il caso giudiziario del 1816”
Cultura. Letzioni e versada a sa moda campidanesa.
Se c’è una resistenza che tutti gli antiglobalisti, anticapitalisti, antisistema dovrebbero studiare e praticare è la poesia improvvisata sarda de is cantadoris.
Una lezione, venerdì 18 aprile a San Giovanni Suergiu, nel Sulcis
Sport. Dominio rossoblù, 3-0 al Milan: il Cagliari vince la Coppa Italia Primavera
Le pericolosissime inchieste de La Nuova Sardegna. Re Carlo e Camilla al Quirinale, il gesto spazientito del sovrano al momento della foto
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Immagine: Nuovo, Wikipedia