
Nuovo corso di laurea a Nuoro: non è tutto oro quel che luccica
Annunciato dall’Università di Cagliari un nuovo corso di laurea da ubicare a Nuoro: Servizi sociali e Innovazione. Innovazione è una parolina magica, un passepartout buono per tutte le stagioni e per tutte le occasioni. E già questo suona sospetto. La notizia ha suscitato reazioni prevalentemente positive. Da anni il polo universitario nuorese langue in una condizione di sostanziale abbandono, con tanto di commissariamento e procedure di liquidazione del Consorzio. Lo stesso ateneo cagliaritano se ne era lavato le mani, a suo tempo. Oggi questa novità improvvisa, forse non del tutto casualmente arrivata in prossimità della campagna elettorale comunale.
L’unica voce critica sulla faccenda è quella dell’ex sindaco di Nuoro Mario Zidda Demuru, che su Facebook ha scritto un post pubblico piuttosto esplicito, il cui testo riportiamo integralmente.
NUORO VERSO LE ELEZIONI-UNIVERSITÀ NUORESE: SOGNO O INCUBO?
Uno dei temi fra quelli che dovrebbero essere cruciali nello svolgimento della campagna elettorale per le elezioni comunali a Nuoro è la questione dell’Università.
Inizialmente l’Università nuorese era stata orientata verso le Scienze Ambientali e Scienze Forestali (gemmate da UniSs), e Scienze dell’Organizzazione e Pubblica Amministrazione, unitamente a Scienze Infermieristiche (gemmate da UniCa).
Tralascio ogni altra considerazione, salvo denunciare la malagestione commissariale (non parlo della fase attuale, che dovrebbe semplicemente portare alla liquidazione del preesistente Consorzio) che ha portato al pessimo risultato che è sotto i nostri occhi!
Quando dico pessimo, mi riferisco soprattutto allo snaturamento della missione originaria del progetto di Università nuorese, per una virata alquanto sospetta verso le discipline giuridiche dell’attività complessiva (master, borse di studio, convegni, seminari, ecc.) , e nessuna apertura del corso di Scienze Ambientali alle nuove tematiche dell’energia, del clima e del paesaggio che oggi si prospettano come temi di grande interesse a livello globale, e che consentirebbero un vero rilancio della nostra Università, in ambito regionale e perfino internazionale mediterraneo.
A suo tempo era stato firmato un Protocollo fra L’Università di Sassari (Prof. Ginesu), l’Università di Liegi (Prof. Osier), il Consorzio Universitario Nuorese e il Comune di Nuoro per la creazione di un “Centro di Geografia del Mediterraneo” e un “Centro cartografico regionale” da localizzare nella ex Colonia del Monte Ortobene, da porre in relazione stretta con la Scuola Forestale, Abbanoa, la Direzione Regionale Forestale e le Facoltà nuoresi riguardanti l’ambiente…. Ovviamente, tutto è stato mandato a monte per dar corso a nuovi, incomprensibili indirizzi!
Oggi, dopo che la Facoltà di Scienze Politiche di UniCa (preside Prof. Paci) aveva cancellato i suoi impegni con Nuoro, si prospetta la riapertura -da parte dello stesso ateneo cagliaritano e della stessa Facoltà- di un corso di laurea in “Servizi sociali e innovazione”… che pare piovere dal cielo!… Concesso. -parrebbe- grazie all’interessamento diretto della Regione!!!! (in assenza di qualunque organo dell’amministrazione nuorese che possa dirsi funzionante in virtù della propria autonomia!).
Dunque, nessuna riflessione strategica sul rilancio di un serio progetto dell’Università a Nuoro (stante anche l’aspettativa positiva su E.T.), quanto piuttosto un palliativo… apprezzabile quanto si vuole, ma niente di più. Nessuna svolta all’orizzonte!
Nel mentre, l’improvvisazione e gli indirizzi personalistici della politica universitaria a Nuoro sembrano conoscere una nuova stagione di “splendori”! ( …o di miserie?).
È una denuncia circostanziata e argomentata che non deve lasciare indifferenti. Sarebbero auspicabili esaurienti spiegazioni da tutti i soggetti coinvolti, nonché una presa di posizione chiara da parte della politica nuorese, che sta per cimentarsi nella competizione elettorale.
Il polo universitario di Nuoro, a cui si può aggiungere l’AILUN, come ente di alta formazione, ha avuto una sorte ingrata per responsabilità tanto delle autorità accademiche quanto della politica, sia nuorese sia regionale (le due sono piuttosto compenetrate, come si sa). Non è diventato un fattore di crescita collettiva, di produzione scientifica e di attrattiva culturale, finendo per vivacchiare stancamente. Un fallimento su tutta la linea che comporta conseguenze notevoli sul tessuto socio-culturale ed economico del territorio e una perdita netta a livello sardo. La novità annunciata con tanta pompa non serve certo a risolvere il problema. Anzi, ne accentua la portata. Senza una visione strategica e una connessione profonda con il presente della Sardegna e del mondo in cui è inserita non ha senso proporre questo genere di percorsi accademici fini a se stessi. La denuncia di Mario Zidda Demuru non è dunque campata in aria. Vedremo se l’università e la politica sapranno rispondere in modo serio e responsabile o si limiteranno a difendersi con frasi di circostanza o addirittura ignoreranno la questione ricorrendo alla più comoda congiura del silenzio.
Immagine: Ortobene.net