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Il filo rosso che collega il movimento contro l’inquinamento industriale ai comitati di oggi

Dopo giorni di sofferenza, perché per me tutto questo trambusto energetico è stato gioie e dolori, sono arrivata ad avere una personale visione di questo momento. Ma prima ho dovuto fare un passo indietro e mi piacerebbe condividere questa memoria con chi ha voglia di leggere.

Sono stata, insieme a tanti altri, tra i fondatori del Coordinamento dei comitati sardi nato nel 2013 a Narbolia. Le vertenze in Sardegna erano tante: l’inquinamento industriale, le bonifiche, l’inceneritore di Tossilo e la speculazione energetica. Una delle prime cose organizzate anche insieme a ISDE è stata la marcia dei comitati, iniziata a Porto Torres, per poi proseguire verso Ottana e Macomer, passando per Portovesme e Villacidro e infine a Cagliari sotto la regione per chiedere, ( si era appena insediato il nuovo direttivo regionale, Pigliaru presidente, Maria Grazia Piras all’industria e Donatella Spano all’ambiente) una moratoria contro l’inquinamento, per le bonifiche e contro la speculazione energetica. Siamo stati liquidati con cortesia e una finta audizione in regione.

Poi le cose non durano per sempre e durante la strada abbiamo perso amici molto cari e il coordinamento ne ha inevitabilmente risentito. Ma non ha mai smesso di esistere, si è semplicemente trasformato, con nuove e vecchie persone, ma mantenendo sempre le finalità dalla sua nascita.

L’aspetto che mi ha destabilizzato di più è sentire da alcuni amici e compagni, che la lotta contro la speculazione energetica era una roba orchestrata dall’unione sarda e che noi poveri idioti, da essa ci stavamo facendo manovrare. Questa narrazione è offensiva, quella della sinistra invece è sistemica e soprattutto è un argomento per chi argomenti non ha e non ha mai avuto, salvo pararsi dietro quattro posti di lavoro mai arrivati, solo che questa volta non ci sono nemmeno quelli.

Pili, Liori e tutta la compagnia del gas, non sono mai stati nostri amici e non lo saranno mai, come non sono mai stati nostri amici i sindacati, il PD, Legambiente e le testate regionali. Perché non si sono mai curati delle nostre richieste che riguardavano la tutela dell’ambiente e della salute in Sardegna, derubricandole sempre all’ultimo posto dell’agenda politica.
Noi non ce le dimentichiamo le risate che vi siete fatti al teatro Verdi di Sassari quando abbiamo preteso un incontro con L’Eni per l’investimento della Chimica Verde a Porto Torres, tutta la sinistra a sghignazzare dai palchetti, perché volevamo prima le bonifiche. O quando il pd fece venire gli operai all’incontro che avevamo chiesto in Comune, chissà con quale becero obiettivo. Questa è la verità, la sinistra non si è mai fatta carico di queste nostre preoccupazioni. Menomale ci ha pensato la giustizia a inchiodare l’Eni davanti alle sue responsabilità.

Non avete mai avuto un’idea per questa bella isola, siete sempre stati attaccati al passato senza vivere il presente o guardare al futuro e oggi non sapete da dove iniziare, perché questo futuro bisognava organizzarlo 20 anni fa, quando ve lo abbiamo chiesto. Il risultato di questa mala politica lo stiamo vivendo nella sua pienezza questa estate. Non l’avevate messa in conto questa valanga quando ci prendevate per il culo, ma ve la meritate tutta quanta.

Per concludere senza chiudere, no al Tyrrhenian link, no al tetto dei 6,2 GW, no al metano, no alla centrale a carbone di Fiume Santo e a quella di Portovesme, Saras compresa, si alle energie rinnovabili secondo una transizione equa, giusta e a misura. Si alla proposta di legge Pratobello, si alla manifestazione del 30 agosto a Cagliari, si alla manifestazione di chiusura della campagna firme il 16 settembre sempre a Cagliari, si a qualsiasi cosa vi possa mettere davanti alle vostre responsabilità!

Un invito anche agli amici un po’ persi, ritroviamoci dalla stessa parte, quella della Sardegna.

Avanti.


Fotografia: Arno Senoner su Unsplash

Cumpartzi • Condividi

Un commento

  1. Brava!!! Hai una grande forza, continua così. Io sono vecchia ma sarò alla manifestazione del 16 settembre. Spero solo che sempre più Sardi si convincano a partecipare attivamente a questa sacrosanta battaglia.

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