Davvero hai lo stomaco di leggere questa rassegna stampa? – S’Imprenta: rassegna stampa della colonia
A metterle insieme le notizie sarde di una ordinaria settimana di luglio ti viene lo sconforto..
Anche se filtrate da una visione reticente e tutto sommato edulcorata, la violenza dei fatti balza agli occhi e mette in chiaro sostanzialmente due cose.
Primo: quanto ormai i meccanismi della dipendenza non abbiano più nemmeno bisogno di nascondersi dietro qualche retorica di tipo ideologico; secondo: quanto sia primitivo e inadeguato il dibattito nella scena politica sarda, indipendentismo compreso.
Ora avanti con la rassegna..
Estate in Sardegna è sinonimo di incendi e ogni anno le medesime ipocrisie, gli stessi luoghi comuni sui “piromani cattivi”, l’eterno ritorno dell’uguale delle pubblicità progresso e le penose dichiarazioni dei politici di turno su quante forze siano state profuse per fermare i roghi.
Quello che non si dice è che, ovviamente, nel corso dei mesi freddi, nulla è stato fatto per aumentare il parco mezzi, nulla o quasi per la prevenzione, nulla o quasi per il ripopolamento delle campagne che poi è una delle cause dei roghi.
Così gli incendi non apocalittici come quello che polverizzò l’intero Montiferru del 2021, non fanno quasi neppure notizia, come nel caso dell’incendio di Lampianu.
Parziale eccezione ha fatto il rogo del parco di S. Michele a Cagliari, perché platealmente seguito in diretta da migliaia di cittadini del capoluogo. E poi si sa, ciò che accade a Cagliari accade, ciò che accade nel resto della Sardegna esiste solo marginalmente..
Chissà se anche quest’anno beneficeremo della morale coloniale dello scrittore da libro cuore Marcello Fois che, all’indomani dall’incendio del Montiferru, aveva attribuito la piena responsabilità ai sardi con il vergognoso articolo uscito sulla Nuova Sardegna La brava gente, il cancro dell’isola.
Oltre ai soliti roghi, dilaga anche un’altra calamità in Sardegna, non certo meno tragica e bisogna vedere quanto scollegata dai roghi stessi.
Si tratta del rullo compressore del colonialismo energetico, travestito da “riconversione energetica” ed “energia green”, che sta spianando terreni agricoli, aree archeologiche, dolci colline e luoghi dell’anima di comunità sgomente e in piena rivolta.
A dare la mano ai nuovi barbari che per decreto possono saccheggiare ovunque vogliano grazie ai governi Conte, Draghi e Meloni (in cui praticamente tutti i partiti dell’arco costituzionale hanno avuto rappresentanza) ci sono anche gli “ambientalisti” di Legambiente.
E così gli ambientalisti del C… igno si lamentano pure perché in Sardegna – secondo loro – le fonti rinnovabili sarebbero «ferme al palo a causa di burocrazia, amministrazioni locali e regionali, Sovrintendenze e comitati Nimby (non nel mio giardino) e Nimto (non nel mio mandato)» (per chi vuole farsi del male legga qui).
Meno male che oltre agli ambientalisti da cortile ci sono anche sardi liberi che si ribellano. Oltre ai numerosi comitati che stanno sorgendo un po’ ovunque per denunciare la quinta colonizzazione della Sardegna (dopo quella del disboscamento, delle estrazioni minerarie, dell’industria pesante e dell’occupazione militare), si leggono confortanti notizie di iniziative creative che testimoniano che il popolo sardo non sia completamente ancora bollito e che non tutti si facciano ammaliare dalle perline e dai fondi di bottiglia passati per gioielli.
Si legge per esempio che a Villanovaforru molti albergatori abbiano triplicato il costo delle camere del proprio albergo pur di scoraggiare i dipendenti della multinazionale che deve installare le mega torri (leggi qui).
Intanto a Selargius si è svolto un Consiglio comunale aperto dove hanno partecipato centinaia di cittadini sul piede di guerra. Oggetto del contendere il Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino miliardario (il costo è di 3,7 miliardi) progettato da Terna per collegare il pantagruelico surplus di energia (ne produrremo per 50 milioni di utenti) con l’Italia.
Qui una cronaca esaustiva dell’assemblea da S’Indipendente. Dalla cronaca emerge anche l’atteggiamento da negro da cortile del sindaco che ad un certo punto ha «iniziato ad urlare con voce strozzata e incredibilmente» ha dato «degli “asini” al pubblico che ha urlato per oltre un’ora».
A corredo dell’articolo Ivan Monni riporta, sul suo profilo fb, un altro aneddoto e che merita di essere raccontato. Un signore che stava intervenendo in sardo è stato bloccato dai moderatori i quali gli hanno intimato di parlare italiano. Il signore, dopo una breve pausa di riflessione, ha giustamente replicato: «e allora perché gli avete dato un nome inglese al Tyrrhenian Link?».
Si tratta di un episodio che rappresenta bene sia il basso livello della classe mediatrice sarda, sia quanto sia facile – se ci fosse la volontà – smontare la narrazione coloniale che ammorba la nostra vita civile.
Tutto qui? Magari. Invece la rassegna coloniale continua con la privatizzazione degli aeroporti sardi.
In Grecia c’è voluta una crisi finanziaria che rischiava di mandare in default lo stato greco. Così i “creditori” europei (leggasi fondamentalmente le banche europee e soprattutto quelle tedesche”) avevano imposto – per tramite della Commissione europea, la privatizzazione di praticamente tutto, a partire dai porti e dagli aeroporti greci.
In Sardegna invece si arriva a questo splendido risultato senza nemmeno interventi esterni o ricatti economici. Basta la classe politica che veramente amministra la colonia d’oltremare (in questo caso il Ministero dei trasporti) che vende, per un piatto di lenticchie, i beni e i servizi dei sardi. Prima il PD liquidò il credito sardo con l’operazione BPER e ora la sgangherata maggioranza fascio-leghista vuole fare cassa con gli aeroporti sardi attraverso una fusione che in questo caso è sinonimo di privatizzazione. Già semus acontzos!
Tutti gli aeroporti sardi passeranno infatti da un controllo pubblico e plurale ad un monopolio di un fondo di investimento, la F2i, con buona pace della garanzia pubblica alla famigerata e mai applicata “continuità territoriale”.
Sull’Unione Sarda si trova una rara (e anomala, vista la subalternità della Giunta Solinas all’asse Fdi-Lega) denuncia in questo senso: «Se la fusione tra gli aeroporti di Olbia e Alghero dovesse arrivare al traguardo, la Regione perderebbe il diritto di poter convocare in autonomia un’assemblea dei soci per discutere gli argomenti di suo interesse. In pratica verrebbe meno uno dei suoi poteri più importanti di indirizzo e controllo della Sogeaal». In questo articolo si da anche notizia dell’impugnazione delle delibere di fusione, notificato lo scorso 27 luglio dal pool di avvocati incaricato dalla Giunta. Vedremo se si tratta ancora una volta di un bluff pseudo-sardista come ci ha abituato Solinas o di un momento di lucidità…
E concludiamo (la lista sarebbe ancora lunga, ma credo che il grado di depressione sia già arrivato a livelli critici) con la sanità.
Buone notizie: i livelli essenziali di prestazioni della sanità sarda fanno ben sperare. Non siamo gli ultimi all’interno dello Stato. Bensì i penultimi! Urrà, evviva!
I Livelli Essenziali di Assistenza sono stati istituiti nel 2001 e sono i parametri che una regione dovrebbe garantire ai propri pazienti. Robe ininfluenti come prestazioni sanitarie gratuite, tempi di attesa per una diagnosi o per un intervento, servizi di prevenzione e altre cose così.. insomma la differenza tra lasciarci le penne e vivere.
La fondazione Gimbe (una delle poche cose serie che viene dall’Italia) «ha monitorato i Lea erogati da ogni singola regione, ha certificato nuovamente l’enorme discrepanza di valori tra i nord e il sud, e la Sardegna, purtroppo, è una delle realtà messe peggio nella graduatoria nazionale».
Dove il “purtroppo” dell’articolista lascia intendere tutta la narrazione sulla sfiga dei sardi, sul fato avverso, sulle imperscrutabili dinamiche iperuraniche che assolutamente non sono da imputare ad un sistema economico, sociale, politico di tipo subalterno e coloniale.. Quanto è bello lo story telling!
E gli indipendentisti?
Ecco le notizie che li riguardano dell’ultima settimana. Io non commento, altrimenti poi sono disfattista, criticone, ingeneroso, irriverente ecc… Se volete fatelo voi!
Àteras novas de sa chida
de Ivan Monni
Difendere il diritto alla mobilità dei sardi
L’editore dell’Unione Sarda, Zuncheddu, apre il dibattito sulla questione aeroporti, che contiene sullo sfondo uno scontro politico-elettorale
«Regione danneggiata dalla fusione degli scali»: via alla battaglia legale
Chiesta al tribunale la sospensione delle delibere di Geasar e Sogeaal
Fusione aeroporti sardi: Zuncheddu-Re Artù e Pili-Lancillotto all’assalto di F2i
“Naturalmente, a sostegno delle tesi del governatore (grazie a Dio, uscente), Christian Solinas, e prendendo di punta le scellerate mosse del fondo F2i e alleati.“
Aeroporti e mobilità aerea: dalla padella alla brace
Un approfondimento sulla questione di Sandro Usai
SANDROUSAIWIXSITE.COM
Peggiorano i livelli di assistenza: la Sardegna è penultima in Italia
Il report di Gimbe sul 2021 boccia le prestazioni erogate dalla Sanità pubblica. Solo la Valle D’Aosta sta peggio mentre altre regioni superano l’esame
Traffico illegale di rifiuti pericolosi, un arresto a Cagliari e otto indagati
Raccoglievano e ricevevano rifiuti metallici anche particolarmente inquinanti da conferitori non autorizzati, poi li smaltivano in un loro impianto a Decimomannu (Cagliari) che non aveva tutte le autorizzazioni per trattare rifiuti speciali,
Selargius, dubbi e polemiche sull’elettrodotto sottomarino: “Cosa accadrà nel nostro territorio?”
A Selargius scoppiano le polemiche sul Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino miliardario (il costo è di 3,7 miliardi)
Indipendentisti contro Todde: “Usa indebitamente ‘Est ora’, quel nome è nostra iniziativa”
Otto righe di comunicato. Per dire che Alessandra Todde “sta facendo un uso indebito di Est ora, il nome dello spazio di confronto politico fondato nel 2021 da noi di iRs, da ProgRes e dal coordinamento Torra”.
Elezioni regionali, solo le primarie ci salvano dai giochi di potere del centrosinistra
Se il centrosinistra e gli indipendentisti pensano di poter vincere contando solamente sull’esasperazione dei sardi nei confronti di questa giunta, scegliendo candidati e programma a seconda delle loro convenienze e nel segno della spartizione, facciano pure.
VITOBIOLCHINI
‘La Sardegna che vorrei’ di Maninchedda: preti e politica a confronto su questione sarda
Ci sono ancora dubbi su chi è il candidato del csx, che Sardiniapost sostiene?
Centrosinistra, la proposta di Liberu: “No a candidati dall’alto, sì alle primarie”
“Il movimento sardista Liberu manda un monito agli alleati del centrosinistra. In particolare sulla scelta del candidato o della candidata alla presidenza in vista delle elezioni regionali“
Elezioni regionali: Renato Soru pronto a scendere in campo?
Un lungo post su FB dell’ex presidente della Regione è stato da molti interpretato come una chiamata alle armi per il centrosinistra: “L’opportunità è quella di poter battere più facilmente il centro-destra alle prossime elezioni regionali”
Elezioni 2024: gli indipendentisti sardi scelgono Renato Soru
Titolo errato per diversi motivi. La tattica sottile non è stata capita da molti.
“Grande è la confusione sotto il cielo“.
Tiscali entra nel Metaverso e crea un campus virtuale: “Ci candidiamo a essere pionieri”
È la settimana delle candidature del “mondo Soru”.
Comunque questa è una buona notizia
Meme de sa chida
Immagine di : farmaciedelcuore.it