Costanza, coraggio, pianificazione. Per una Sardegna verde, pulita e libera
Antoni Flore Motzo è il Sindaco di Scano Montiferro – uno dei comuni colpiti dal terribile incendio di fine luglio – ed è Consigliere della Corona de Logu, Assemblea degli amministratori indipendentisti sardi. È intervenuto nella riunione operativa del 4 agosto con il Presidente Solinas, presentando degli interventi per il piano di ricostruzione del Montiferru, incentrati sulla prevenzione e sull’infrastrutturazione del territorio.
De Antoni Flore Motzo
Ho ricordato alla Giunta regionale che gli incendi, per noi Sardi, non rappresentano una fortuità, un’emergenza imprevedibile. Al contrario, questi costituiscono una minaccia costante nella nostra lunga estate mediterranea. E poiché la politica è l’arte della pianificazione, questa non può non tenere conto di un problema simile: sono il nostro antico male, troviamo rimedi e risposte politiche. Dal 2016 – anno dell’ennesimo, grosso rogo – a oggi non è cambiato nulla: manca prevenzione e programmazione istituzionale.
Inoltre, una delle cause principali di incendio è innegabilmente legata all’assenza dell’uomo dalle campagne, alla sua ritirata progressiva e inarrestabile, con la correlata presenza di un gran numero di terre abbandonate e incolte. La prevenzione più importante deve essere dunque rappresentata dalla presenza dell’uomo nell’agro. La politica regionale deve incentivare un ritorno programmato al mondo della ruralità.
Abbiamo bisogno di un grande piano di ripartenza attraverso degli interventi mirati che riportino l’uomo alla terra, alla sua cura, al suo sfruttamento sostenibile. La montagna, le nostre campagne devono diventare un volano di crescita per la nostra comunità. Questa crisi, nel male, può rappresentare un’opportunità.
Gli interventi necessari sono:
Selvicoltura produttiva. Di primaria importanza nella prevenzione incendi boschivi. Ho ribadito la necessità di incentivare, con contributi pubblici, l’implementazione delle colture arboree da frutto che valorizzino le specie della montagna (castagneto, ciliegeto, noccioleto, noceto), il ripristino degli oliveti danneggiati e delle sugherete.
Cantieri forestali. Ho richiesto alla RAS di sostenere, con opportuni interventi finanziari, l’acquisizione da parte dei comuni di aree montane abbandonate (terre incolte) per la creazione di cantieri forestali che creino occupazione locale, presenza nella montagna, al fine di fare una continua manutenzione del patrimonio boschivo locale, mediante la creazione fasce tagliafuoco, piste interboschive, pulizia del sottobosco.
Terre incolte e abbandonate. Ho chiesto di procedere all’individuazione – tramite l’agenzia Forestas – delle terre incolte e abbandonate nel Montiferru. Importante ragionare con i proprietari sul loro stato e possibile impiego. Ho espresso la necessità di creare la Banca della Terra della Regione Sardegna per l’assegnazione delle terre incolte alle cooperative di comunità e agli imprenditori agricoli che ne facciano richiesta.
Vedette antincendio. Queste garantiscono un prezioso presidio del territorio. Diverse sono chiuse per ragioni di sicurezza, perché obsolete. È di vitale importanza riattivarle, mettendole a norma. In particolar modo “Sa Patada”, una dei migliori punti di osservazione del centro-nord Sardegna.
Laghetti montani. Il Montiferru è una terra d’acqua. Le sorgenti Sant’Antioco – per capirci – raggiungono 200 litri al secondo. Ha richiesto azioni finanziarie volte alla creazione di piccoli impluvi ecocompatibili, in terra battuta con annessa rete idrica a corto raggio, che abbiano una duplice funzionalità: agricola e antincendio.
Pericolo dissesto post-incendio. Di vitale importanza ora è il disgaggio e la messa in sicurezza dei costoni rocciosi. Arriverà l’autunno e le consuete abbondanti precipitazioni potranno determinare smottamenti e frane, a causa della compromissione della copertura vegetale. I Comuni non possono essere lasciati soli.
Ricontrattare il rapporto numerico dei Canadair con lo Stato. L’assegnazione di 3 canadair alla Sardegna è assolutamente insufficiente. Bisogna chiedere allo stato un aumento dei mezzi operativi.
Commissario straordinario per l’emergenza. Opportuno nominare un commissario delegato per il superamento dell’emergenza, bypassando le pastoie burocratiche del nostro sistema, le sue lentezze, scegliendolo localmente per un pronto ristoro degli operatori economici colpiti, per il ripristino della funzionalità dei servizi e delle infrastrutture pubbliche: gli interventi dovranno essere immediati e puntuali.
Allevatori e agricoltori stanno soffrendo. La politica deve aiutarli immediatamente. La governance degli aiuti non può prescindere dalle comunità locali.
3 nov 2021