Ambiente

111 Articoli

Architettura

3 Articoli

Cultura

126 Articoli

Economia

7 Articoli

Giustizia

6 Articoli

Interviste

42 Articoli

Lingua

33 Articoli

Mondo

14 Articoli

Musica

2 Articoli

Notizie

58 Articoli

Persone

7 Articoli

Politica

159 Articoli

S'Imprenta

102 Articoli

Sanità

13 Articoli

Sport

4 Articoli

Storia

65 Articoli

Trasporti

2 Articoli

Non perdere le ultime da S'Indipendente!

legge-elettorale-sardegna

Confronto tra le 3 Leggi Elettorali (con focus sulle Minoranze) – S’Imprenta

S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia

Tutti i sabato mattina su S’Indipendente

Mettiamo a confronto le tre leggi elettorali sarde sul campo, ma per farlo partiamo da una notizia, che riportiamo direttamente dall‘Unione Sarda: “Eolico, Daspo urbano agli attivisti: «Ma non ci faranno tacere»“.

Il fatto è che la popolazione sarda ha detto chiaramente che le pale imposte in questo modo non le vuole, ha reagito con strumenti e modi legali, pacifici e democratici, ed è stato tranquillamente inascoltato.
Ma la protesta non diminuirà, per cui aspettiamoci altre notizie simili.

Dal 2023, sono sorti parecchi comitati, hanno protestato, informato, presidiato e presentato la prima moratoria a Pais nell’estate del 2023, che l’ha ignorata dopo aver promesso la discussione in aula.
Avevano presentato una seconda moratoria a Todde, ignorata anche quella, la governatrice ha presentato la sua, che questa settimana è stata dichiarata incostituzionale.
Todde ha ignorato le 210.000 firme della legge popolare Pratobello24.

Cosa lega le denunce e i procedimenti amministrativi legati alla protesta, il non aver ascoltato la Pratobello24, le due moratorie, le varie manifestazioni e presidi, e questa fase in cui è esplosa la questione della legge elettorale?

Semplice, uno dei problemi è che il potere (destra e sinistra coloniali) si sono blindati nel fortino antidemocratico del Palazzo, con sbarramenti osceni, bloccando le minoranze, e si sono trovati, letteralmente sotto assedio, la rivolta sotto casa.

Le minoranze rimaste fuori dalla discussione politica, economica e sociale hanno rappresentato il cuore della protesta, sono cresciute e, in questa specifica battaglia, sono diventate maggioranza nella società!

Non hanno accettato le minoranze elettorali, non hanno ascoltato la protesta legittima e democratica, per cui ora alcuni cittadini stanno passando guai giudiziari.

Le denunce di Oristano e i provvedimenti amministrativi di Santa Giusta sono medaglie al valore civile, dato il contesto.

Ecco che lo sbocco politico della rivolta riparte da una delle cause originarie del problema, cioè le minoranze escluse dal dibattito pubblico, dalla sala che dovrebbe accogliere la democrazia rappresentativa sarda.

Ecco che esplode la questione della legge elettorale, per cui oggi mettiamo a confronto le tre proposte emerse in queste ultime settimane, espressione di gruppi diversi:

  • la Rete SarDegna, guidata da Lucia Chessa che raccoglie le firme per una legge popolare
  • l’assemblea itinerante Ricostruiamo la democrazia sarda coordinata da Danilo Lampis, che si ritrova in assemblea a Bauladu sabato 15.
  • la Scuola di cultura politica Francesco Cocco, legge proposta illustrata da Fernando Codonesu.

Ieri sera, S’Indipendente ha messo a confronto le prime due proposte, la terza era arrivata in ritardo e per questioni organizzative non abbiamo avuto modo di coinvolgerla, dunque rimediamo qui.

Le tre leggi a confronto, con focus sulle Minoranze

I criteri di analisi si basano su un punto di vista delle minoranze e dell’autodeterminazione, le maggioranze avranno altri criteri, come la governabilità e la stabilità, che sono comunque importanti. Il focus qui verrà messo su due lenti:

  1. VOTO UTILE: il sistema obbliga al voto utile, dunque le minoranze devono per forza intrupparsi nelle maggioranze per poter esistere?
    Ad incidere su questo punto è il sistema elettorale, maggioritario o proporzionale. Nel primo caso il voto utile è inevitabile, dunque è da escludere assolutamente. Nel proporzionale è determinante la presenza o meno di sbarramenti più o meno alti.
  2. COOPTAZIONE ROMANA: il sistema facilità la cooptazione dei candidati a governatore da Roma o lascia libertà alla società sarda di far emergere le proprie leadership?
    Incide su questo punto la forma di governo, presidenzialismo o presidente votato dai consiglieri. Nel primo caso il candidato ha molte probabilità di essere scelto dalle segreterie romane, da escludere assolutamente. Nel secondo, emerge dalle segreterie di partito e dai consiglieri locali. Potrebbe esserci anche il caso di un presidenzialismo con primarie obbligatorie, dunque la selezione avviene dal basso, ma in questo caso si torna in ottica di voto utile bipolare, perché i partiti si aggregano per poter presentare il candidato.

Sotto queste due lenti (voto utile e cooptazione romana) e sulle minoranze politiche, di genere e territoriali, ecco le tre proposte:

1. Forma di governo

  • Scuola di cultura politica Francesco Cocco:
    • Mantiene l’elezione diretta del Presidente della Regione.
    • Prevede un sistema proporzionale con premio di maggioranza (60% dei seggi) condizionato al raggiungimento del 45% dei voti e alla maggioranza assoluta dell’elettorato.
    • Introduce la sfiducia costruttiva solo in assenza del premio di maggioranza.
  • Rete SarDegna:
    • Non prevede l’elezione diretta del Presidente della Regione.
    • Adotta un sistema parlamentare razionalizzato, con elezione del Presidente da parte del Consiglio regionale.
    • Introduce la sfiducia costruttiva come meccanismo di stabilità.
  • Ricostruiamo la democrazia sarda:
    • Propone l’elezione del Presidente in Consiglio Regionale, eliminando l’elezione diretta.
    • Introduce la sfiducia costruttiva come correttivo per garantire stabilità.

2. Sistema elettorale

  • Scuola di cultura politica Francesco Cocco:
    • Sistema proporzionale con metodo D’Hondt.
    • Soglie di sbarramento abbassate al 2% per le liste e al 5% per le coalizioni.
    • Mantiene il premio di maggioranza (60% dei seggi) con condizioni specifiche.
  • Rete SarDegna:
    • Sistema proporzionale puro, senza premio di maggioranza.
    • Elimina il premio di maggioranza legato all’elezione del Presidente.
    • Focus sulla rappresentatività e stabilità attraverso la sfiducia costruttiva.
  • Ricostruiamo la democrazia sarda:
    • Sistema proporzionale con correttivi.
    • Elimina il voto disgiunto per ridurre clientelismo e personalizzazione.
    • Abbassa le soglie di sbarramento per favorire una rappresentanza più equa.

3. Rappresentanza territoriale

  • Scuola di cultura politica Francesco Cocco:
    • Riperimetrazione delle circoscrizioni per garantire omogeneità demografica e territoriale.
    • Riduzione del numero di seggi nelle circoscrizioni di Cagliari e Sassari.
  • Rete SarDegna:
    • Non specifica dettagli sulle circoscrizioni.
  • Ricostruiamo la democrazia sarda:
    • Riequilibrio delle circoscrizioni per favorire i territori marginali.
    • Possibile istituzione di una circoscrizione regionale per valorizzare il voto di opinione.

4. Rappresentanza di genere

  • Scuola di cultura politica Francesco Cocco:
    • Promuove la parità di genere nelle candidature, ma riconosce che la legge da sola non garantisce il risultato.
  • Rete SarDegna:
    • Non menziona esplicitamente la rappresentanza di genere.
  • Ricostruiamo la democrazia sarda:
    • Introduce una norma di democrazia paritaria per garantire una rappresentanza di genere non superiore al 50%.

5. Partecipazione popolare e processo di riforma

  • Scuola di cultura politica Francesco Cocco:
    • Coinvolgimento di maggioranza e opposizione in un processo condiviso.
    • Organizzazione di incontri pubblici per discutere la riforma.
  • Rete SarDegna:
    • Sottoscrizione popolare per la proposta di legge.
  • Ricostruiamo la democrazia sarda:
    • Percorso partecipativo con assemblee pubbliche in tutta la Sardegna per elaborare una proposta (ancora non è codificata e chiusa) con coinvolgimento di forze politiche, sociali e sindacali.

Il potere si autoriforma?

Le proposte della Rete SarDegna e di Ricostruiamo la democrazia sarda sono molto simili, orientate alle minoranze politiche, quelle di Ricostruiamo favoriscono le minoranze di genere e territoriali. La proposta della scuola Cocco, invece, favorisce lo status quo del bipolarismo italiano.

Lo strumento legge popolare è tuttora valido, la Pratobello24 ha avuto il merito di aver messo in un angolo il potere politico, costringendolo a legiferare con urgenza, ma soprattutto, senza la Pratobello24 avremmo avuto una legge 20 molto più blanda. Ha messo sotto scacco il potere, che apparentemente ha deciso in solitudine, in realtà la piazza è stata il miglior tavolo di trattativa possibile. Lo strumento legge popolare è valido, come le assemblee itineranti partecipate.

Detto questo, la volta scorsa ho azzardato una previsione, cioè il potere coloniale si sarebbe appoggiato alla riforma che più si sarebbe sintonizzata con le proprie esigenze coloniali, dunque non prenderà in considerazione una legge popolare già scritta.
Questa era una previsione neutra, non un auspicio, a scanso di equivoci, per cui è invece auspicabile che le due proposte portino avanti strategie condivise, perché alla fine, entrambe, dovranno rivolgersi al potere che dovrà autoriformarsi.

Decadenza, “No, la Corte dei conti non ha “salvato” Alessandra Todde”

Con questo articolo L’Indip smonta l’entusiasmo dei 5 Stelle e della Nuova Sardegna (Nessuna irregolarità nelle spese elettorali di Alessandra Todde: la Corte dei Conti dice il contrario rispetto al Collegio di garanzia) che avevano distorto il senso del testo della corte dei conti .

La Corte dei Conti precisa: «I nostri controlli sui partiti, non sulle spese elettorali dei singoli candidati».

fonte: L’Indip

“Riforma” sanitaria

Cambiano i vertici della sanità sarda, chi entra e chi esce: tutti i nomi, già pronti i ricorsi. Quattro possibili ripescaggi, il toto-nomine.

Intanto gli Oss precari sono ancora in lotta a Cagliari: le donne occupano il Consiglio regionale, mentre la Nuova Sardegna continua le sue notizie sulla malasanità: «Ho un tumore al pancreas, la risonanza non prima del 2027».

Il governo vuole eliminare i vincoli ambientali per le basi militari

Meno vincoli ambientali su caserme, basi militari e aree di addestramento: questo è il cuore di un disegno di legge presentato alla Camera da Fratelli d’Italia, che il governo intende iniziare a discutere.

La notizia è da collegarsi a quella dello scorso gennaio, in cui “il Ministero della Difesa aveva avviato lo scorso 21 gennaio 2025 la procedura di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) relativa alle esercitazioni nel poligono militare di Capo Teulada, dopo che il GrIG aveva chiesto la declaratoria di illegittimità delle esercitazioni in assenza di procedura di V.Inc.A.

Ci sarebbe da collegare anche la notizia di circa un anno fa, secondo cui si valutava l’utilizzo delle basi per stoccare le scorie nucleari, ma sembra che questa ipotesi sia tramontata, dato che si è proceduto successivamente per altre strade.

Sardegna con 100% di rinnovabili elettriche. Si può fare?

La risposta è “sì”, secondo uno studio del Politecnico di Milano e altre università presentato in anteprima a KEY a Rimini, riportato da quotidianoenergia.it, secondo cui:

grazie al Tyrrhenian Link, la Sardegna potrebbe ottimizzare i flussi energetici, con la prospettiva di esportare circa il 35% della sua generazione elettrica“.

Candida ammissione, quando è il Comitato di difesa del territorio – No Tyrrhenian Link ad utilizzare l’argomento “funzione speculativa” del cavo, alcuni politici (come Graziano Milia e Alessandra Todde) e “Ternisti” vari si affaticano ad elogiarne le funzioni stabilizzatrici: si mettano d’accordo tra loro.

Intanto dal sito Borsa Italiana: Terna: entro 2030 operativi Tyrrhenian Link e Adriatic Link, SaCoi e Italia-Tunisia.


L’indipendentista Bainzu Piliu ha presentato un esposto perché Sabato, 1 marzo a Sassari, gli è stato vietato di “presenziare come molti cittadini ed autorità alla cerimonia che ivi stava per svolgersi in onore della Brigata Sassari, da poco rientrata dalla missione in Libano“, perché, secondo l’esposto, un poliziotto in borghese attorniato da poliziotti e carabinieri “disse con fermezza che non si poteva entrare nella piazza portando bandiere”, avevano quella sarda.

Sa cida in 1 Minutu

Speculazione coloniale. Moratoria bocciata, l’appello di Mereu: «Il Consiglio porti in aula la Pratobello» (Unione Sarda).
Impianto eolico a Bruncu Lianu, dopo due anni di stop riparte il progetto: l’ira della sindaca «La pratica era sospesa, sono tornati. Per noi sarebbe la rovina» (Unione Sarda).
Impianto solare a San Quirico, un sì dai giudici: il Tar dà ragione a Solar Power (Linkoristano). Bocciato il mega parco agrivoltaico nelle campagne tra Carbonia e Gonnesa (Unione Sarda). Triplo parere negativo, il parco eolico con 5 torri alte 200 metri non si farà.
“Ecco le prime gigantesche pale eoliche a Olbia, ma dove sono dirette?”: la denuncia in Gallura

Speculazione coloniale. Il Consiglio di Stato ha stabilito che il paesaggio ha la priorità sull’eolico, riferito al parco nel Comune di Roccalbegna (Toscana).
“La normativa in favore delle energie rinnovabili – scrivono i giudici – non può annullare la tutela del paesaggio”, il quale si manifesta come componente essenziale dell’ambiente, entrambi protetti dalla Costituzione. (L’Indipendente)

Economia
Pastori sardi in assemblea: «Basta promesse, vogliamo risposte» (Unione Sarda)
Fiscalità di vantaggio, incontro del Movimento artigiani e commercianti liberi a Carbonia (Unione Sarda)
– Portovesme. Nuovo incontro al ministero: «Produzioni strategiche, bisogna accelerare». Fausto Durante, segretario della Cgil Sardegna: «In campo nuovi possibili investitori, fattore tempo non secondario» (Unione Sarda)
Allarme dazi Usa: «La Sardegna è la regione più a rischio, con perdite milionarie» (Unione Sarda)
Zone economiche speciali per le imprese sarde: «È lo strumento che permetterà all’isola di ripartire» (La Nuova Sardegna intervista il suo azionista De Pascale)

Energia. Chimica Verde, fronte unico: siglato il documento per il rilancio della filiera. Adesso è necessario il coinvolgimento diretto di Eni». (Unione Sarda)
Confindustria non firma il documento unitario, «non avendolo potuto visionare con sufficiente anticipo, segnaliamo una serie di aspetti che richiedono un più approfondito esame e che ci impediscono la sua sottoscrizione» (Unione Sarda)
Idrogeno verde: stop al progetto della Sotacarbo (Unione Sarda)

Spopolamento. L’Isola si svuota: popolazione in calo e sempre più anziana. Abitanti giù dell’1% in due anni, come se fosse sparito un paese come Villacidro. In controtendenza la Gallura (Unione Sarda)

Politica. Manovra finanziaria, dalla sanità, a sociale e trasporti: ecco come sono ripartite le risorse (Sardiniapost)

Politica. Speciale elezioni Nuoro. (Nuova Sardegna)

Cultura. Sestu, dagli scavi per la rete del gas spunta una necropoli punica (Unione Sarda)

Le mirabili inchieste della Nuova Sardegna. Sassari, Francesco Cossiga e la mortadella: l’inedito aneddoto dalla storica salumeria Alberti


Immagine: LinkOristano






Cumpartzi • Condividi

Lascia un commento / Cummenta

I commenti saranno sottoposti ad approvazione prima della pubblicazione.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Captcha in caricamento...