Inni, Poltrone e Concas Scoronadas – S’Imprenta: rassegna stampa della colonia
L’inno italiano fischiato prima della partita del Cagliari è una novità assoluta, mai era successo un fatto simile. È il vento che sta cambiando?
La società sarda è più avanti rispetto alla politica, che ancora non è riuscita ad elaborare delle piattaforme slegate dalle logiche italiane, che siano competitive nel panorama politico sardo. Per cui da più parti si stanno cercando nuove strade, per rimettere in gioco quella parte di area politica non rappresentata nel Consiglio sardo, anche per via della legge elettorale troppo restrittiva.
“Il professore scomodo“, titola Sardiniapost, in un’intervista a Maninchedda, tirando perciò una battuta servita sul piatto d’argento. Non si impermalosisca l’ottima giornalista (anche se qualche domandina più scomoda avrebbe potuto farla) e neanche il professore.
I giochi di parole e le battute ironiche sono la misura del nostro tempo.
La risposta sul perché Maninchedda è scomodo si trova nelle prime righe dell’intervista: “Dalla vita politica si è ufficialmente ritirato“.
Niente più comode poltrone, dunque, per il professore!
L’intervista posta in questi termini (“Io candidato? Sto dove sono“) sembra contraddire le parole, e immediatamente ci consegna Maninchedda tra i candidabili.
Quindi un carotaggio per sondare una possibile candidatura, per vedere l’effetto che fa nell’ambiente.
L’intervista è importante per capire anche come sia facile uscire da posizioni di governo e rifarsi una verginità da cui giudicare. Sicuramente con molta più cognizione di causa. Ma con molta meno autorevolezza “morale”.
Di per sé stare al governo non è un peccato mortale, anzi. Significa scegliere di sporcarsi le mani e tentare di risolvere qualche problema.
Nel suo caso, visto che ha puntato gran parte della sua comunicazione sul riconoscimento a sinistra della nazione sarda, si potrebbero obiettare alcune cose: è valsa la pena allearsi con il centro-sinistra italiano? Il contagio “sardista” ha funzionato?
Vale anche per il Psd’Az a destra.
Andando a cercare qualche legge a beneficio della nazione sarda, si fa gran difficoltà. Su cosa il Partito dei Sardi ha modificato la società sarda? A parte la propaganda colorata dei nastri verdi.
La scuola sarda non si è ancora fatta. Lingua, storia, letteratura, arte, musica, geografia dell’isola sono ancora sconosciuti ai giovani studenti. Il rendimento è agli ultimi posti.
L’economia langue, la pressione fiscale non si è ridotta, la disoccupazione galoppa.
Sui trasporti siamo ancora sotto ricatto delle compagnie navali e la recente questione sulla fusione degli aeroporti dietro la regia di Antonello Cabras denota l’assenza di un progetto sui trasporti, decantati in ogni campagna elettorale.
Le basi e le servitù militari sono ancora lì.
I sardi emigrano ancora e lo spopolamento dell’isola è un trend costante.
Lo statuto Sardo è ancora irriformato.
Poteva dire qualcosa di più nell’intervista. Ad esempio, quanti altri Cabras stanno nei cda delle aziende che fanno affari con la politica e l’economia sarda? Cominciare a dispiegare la mappa del potere in Sardegna: i nomi e i cognomi.
La critica alle alleanze con i partiti italiani (passate e future) non è una questione di purismo, ma deve rispondere alla domanda: si avrà la forza contrattuale per cambiare le cose? Si sono prese in anticipo le opportune garanzie, anche scritte, sugli obiettivi minimi da raggiungere, in accordo con gli “alleati”?
Le esperienze passate non sono state proprio positive.
Àteras novas de sa chida
“l’inno di Mameli eseguito dalla banda della Brigata Sassari e fischiato: un momento poco edificante.“
Ha ragione: l’inno di Mameli è stato un momento poco edificante
CALCIOCASTEDDU.IT
Traffico di rifiuti pericolosi tra Portovesme Srl e Macchiareddu, cinque indagati
“Gli scarti dello stabilimento del Sulcis usati per produrre gessi, ma per la Procura la gestione ha creato inquinamento: sotto accusa anche Lolliri e l’ex sindacalista Giampaolo Diana“
Invasione eolica in Sardegna: «Trecento progetti presentati, ogni settimana 40 richieste»
“Circa 300 progetti già presentati. Ma aumentano in modo costante, con un ritmo di 30/40 alla settimana.“
Rapporto Crenos, Paci: “Altro che l’Isola dei centenari: due sardi su 10 non si curano più”
“Il primo dato allarmante riguarda il fatto che “in Sardegna quasi la metà del totale degli investimenti sia di origine pubblica, mentre la media italiana è di circa un quarto – prosegue Paci -. Questo ingente ammontare di risorse pubbliche per investimenti è destinato ad aumentare ulteriormente con l’arrivo dei fondi del Pnrr.“
La “Questione sarda” di Liberu
“Ieri abbiamo parlato di Sardegna e di come i sardi di sinistra possano dare un contributo alla risoluzione della “Questione sarda”. È stato un momento di confronto interessante e molto partecipato.“
PAGINA FB LIBERU
Politica, Appello delle forze indipendentiste sarde: necessario abbassare soglia di sbarramento della legge elettorale
“L’attuale legge elettorale è vergognosa”, dichiara la Segretaria nazionale dei Rossomori, Lucia Chessa, che incalza: ”Il voto dei sardi viene distorto e maneggiato tramite quote di sbarramento e premi di maggioranza”.
Il M5S lancia “un’alleanza larga su un programma in 10 punti, per battere la destra”
“Sul candidato alla Presidenza della Regione si esprimerà Giuseppe Conte insieme agli iscritti”, ha detto Desirè Manca, consigliere regionale di Sassari“
Mortificante sudditanza
Sardegna, il presidente pregiudicato di Confindustria e quell’affare da 30 milioni con l’ombra del conflitto d’interessi
ILFATTOQUOTIDIANO
Muravera, l’ospedale è lontano: Francesco nasce in auto sulla 554
In paese manca il reparto Ostetricia, dopo 35 minuti di viaggio mamma Alessandra non ce la fa più. Papà Luca: «Lo amiamo immensamente per la voglia di vivere che ha dimostrato sin dal primo secondo»
Marianna Bussalai, la madre dimenticata del sardismo
“Poetessa e attivista del partito sardo d’azione, è stata una delle più importanti figure dell’antifascismo in Sardegna“
Olbia, realizzata la seada più grande del mondo
La vera notizia è che l’Unione ha scritto correttamente “seada” al singolare.
Per un soffio perde la sfida per il Meme de sa chida
Meme de sa chida
Manueli Scoronau
Meme preso direttamente dal profilo di Maurizio Concas Nateri (che ringraziamo)
Prima hanno perso la poltrona, ora la corona.
Ricorda una geniale poesia di Remundu Piras.
Unu soddu antigu
(leggi sotto ?)
Unu soddu antigu
In-d-una die ‘e caldu luìnu (In una giornata calda e afosa)
de Senestri in s’antiga funtanedda (Da Senestri nell’antica fontanella)
a tivìa modde e bufende a boìnu (con la bocca nell’acqua, alla maniera del bue)
in su fundu ludosu ‘e sa lachedda (nel fondo fangoso della fontana)
de ata assebeltadu ap’unu soddu (ho scorto un soldo)
e m’ap’infustu tochende su fundu (mi son bagnato toccando il fondo)
su bratzu finamentas e su coddu (il braccio e la spalla)
pischèndench’a Vitòriu segundu. (ho pescato Vittorio secondo)
Su soddu finament’a mesania (La moneta fino a metà )
fut consuntu e finidu da un’ala (era consunto e consumato a un lato)
fortzis da rasigare sa labìa (forse il raschiare del calderone)
de tiu Juanne Antiogu Pala. (di tziu Giovanni Antioco Pala)
Sa chelvija ‘e su re ‘e Piemonte (La cervice del re del Piemonte)
s’idet chi rasigadu at po paritzu (si vede che ha raschiato per parecchio)
ca no giughiat cùcuru né fronte (perché non aveva testa e fronte)
ma solu sos mustatzos cun su pitzu. (ma solo baffi e pizzetto)
Oh, comente, Vitòriu segundu (Oh, come Vittorio secondo)
t’at contzadu unu saldu campagnolu: (ti ha conciato un campagnolo Sardo)
t’at isconcadu istitzende su fundu (ti ha tagliato la testa mettendoti a fondo)
brujadu ‘e su sou labiolu. (bruciato nel calderone del latte)
Cussu pastore chen’istrutzione (Quel pastore senza istruzione)
jà no fut mancu una conca ‘e burricu: (non era testa d’asino)
fut prima ‘e su regime bolscevicu (ha prima del regime bolscevico)
comintzende sa rivolutzione. (cominciato la rivoluzione)
Che re jà no t’at fatu palte ‘ona (Come re, non ha fatto una fine buona)
ma che òmine usadu t’at rispetu: (ma come uomo ha usato rispetto)
solu ti nd’at rasigadu su tretu (solo ha raschiato la parte)
chi t’assetiaias sa corona. (che teneva la corona)
“A bàsciu iscetros e coronas altas”, (“A terra scettri e corone alte”,)
det aer nadu a modde etendedìche. (deve aver detto buttandoti ammollo)
“Solu ‘e coros, dinari, fior’e piche (“Solo di cuori, denari, fiori e picche)
sos bator res bi resten de sas caltas”. (i quattro re restano nelle carte”.)
E gai cussu ruzu pober’òmine (E così quel rozzo pover’uomo)
punidu t’at no l’ischit mancu issu (ti ha punito, non lo sa neanche lui)
po calchi falta ch’as aer cumissu (per qualche mancanza che avresti commesso)
cando ‘e Saldigna tenias su dòmine. (quando della Sardegna avevi il dominio)
E da chi ses redùidu a su mesu (E da che sei stato dimezzato)
imboladu ti ch’at in sa funtana: (buttato ti ha nella fontana)
su motivu chi mutiladu t’ana (il motivo per cui ti ha mutilato)
chie ti nd’at piscadu j’at cumpresu. (chi ti ha pescato l’ha capito)
Tantu si fus istadu ancora intreu (Tanto che se fossi stato ancora intero)
che fus istadu fora dae coniu: (saresti stato fuori dal conio)
no est debadas chi arga ‘e dimòniu (non è per nulla che immondezza del demonio)
ti jaman tzertos de su tempus meu. (ti chiamano certi nel tempo mio)
Immagine: Horoéne