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Verso la resa dei conti tra Sardegna e Italia? – S’Imprenta

S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia

Tutti i sabato mattina su S’Indipendente

Nemmeno un anno è passato dall’insediamento, e già ci si chiede se Todde sia peggio di Solinas (che non rimpiango), ammesso che questi paragoni abbiano senso.

Il dibattito è arrivato al cuore della questione: speculazione, basi, petrolchimica, scorie e tutte le servitù, si decidono in base ai rapporti gerarchici tra Italia e Sardegna, regolati dallo statuto sardo.
Quello è il cuore della questione, quello è il terreno di scontro tra Italia e Sardegna.

La legge 20 è stata impugnata perché violerebbe l’art. 117 della costituzione, perché “la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali“.

Dal punto di vista istituzionale, il governo centrale ha bloccato una legge della regione, dunque è una battaglia del centralismo italico contro le prerogative sarde. Un’invasione di campo, peggiorata dal fatto che a richiedere l’impugnativa sia stato proprio Calderoli che propone l’autonomia differenziata per il nord, ma blocca quella speciale sarda. Una decisione comunque coloniale, l’energia sarda serve al nord.
È facile immaginare che sia una ripicca, Todde aveva tentato in tutti i modi di bloccare l’autonomia differenziata con un referendum (non ammesso, dunque un’altra sconfitta della Todde).

È necessario contestare mille volte Todde, che ha ignorato totalmente la Pratobello24, voluta a furor di popolo, ma è altrettanto necessario contestare doppiamente il governo italiano, perché soffoca la già debole autonomia sarda, interferendo nelle scelte sul proprio territorio, e perché lo fa contestando la legge su basi opposte a quelle che chiede il popolo sardo, cioè vorrebbe ancora più “aree idonee” alla colonizzazione di quelle richieste dal governo sardo.

Su questa base, emerge clamorosamente la miopia politica di Todde, che se avesse appoggiato la Pratobello24, avrebbe avuto tutto il popolo dalla sua parte, in questo scontro, e partirebbe da basi democratiche molto più sostenute.

Fermo restando che sarà la Corte costituzionale a decidere chi ha ragione, non il governo italiano, con il rischio vuoto normativo. L’impugnativa ha diverse chiavi di lettura, dipende dai punti di vista:

Punto di vista di Todde

La legge 20 ha prestato il fianco all’attacco del governo italiano, Todde non ha ascoltato il popolo sardo, ha fallito. Todde va a Roma per incontrare Pichetto Fratin, per tentare di salvare capre e cavoli.

Todde e Pichetto Fratin (con lo sfondo a fare da cappello, Carnevale si avvicina). Foto Unione Sarda

Di fatto racchiude i vizi fallimentari di Solinas e il testardo decisionismo di Soru in un cocktail devastante. Todde ha mostrato incompetenza in varie aree, dalla decadenza, al silenzio assenso di Saccargia, la sanità è allo sbando e senza guida, siamo al secondo mese dell’esercizio provvisorio, ha perso la battaglia contro l’autonomia differenziata, ha mentito sui finanziamenti elettorali (e questo è il vero problema di tutta la questione decadenza) e ora rischia di lasciare porte spalancate alla speculazione. Ha però gestito in maniera efficiente poltrone e finanziamenti.
Todde è circondata, dal popolo Pratobello24, dall’opposizione, dal governo italiano, e forse da una parte della maggioranza. È ora in un angolo, annuncia ricorso («No ai veti romani», ma che dire di Bartolazzi, calato da Roma?), ed ha il fiato cortissimo.
Se volesse scompigliare le carte, farebbe la mossa del cavillo, aprirebbe lo scontro portando in aula e approvando immediatamente la legge Pratobello24.

Punto di vista della Pratobello

Il popolo della Pratobello vede in questa impugnativa l’occasione per far rinascere la legge popolare firmata da 210.279 sardi, se la maggioranza si trovasse di punto in bianco senza una legge scudo contro la speculazione.
Questo implica che una parte della maggioranza (con ancora Todde in sella, altrimenti si va alle elezioni), approvi la Pratobello insieme al centrodestra.
Bisogna capire se Todde ammetterà un “tradimento” simile, o se, indispettita, manderà tutti a casa prima del tempo. Data la testarda presa di posizione contro la Pratobello24 non è uno scenario da escludere.
Di fatto, anche se dovesse essere approvata la legge Pratobello24, si arriverà allo scontro con lo stato italiano, ma forti delle 210.729 firme.

Punto di vista del centro sinistra (senza Cinque Stelle)

Il punto di vista del centro-sinistra è diverso da quello di Todde e dei Cinque Stelle.
Il PD ha da rimproverarle parecchio, potrebbe approfittarne per regolare i conti. Di fatto, l’esperimento Campo Largo statale è fallito, si è concretizzato solo in Sardegna, e potrebbero decidere di chiudere questa fase.
Oppure seguirà Todde nella sua follia suicida, schiacciata tra popolo sardo e stato italiano?

Punto di vista del centrodestra sardo

Il centrodestra sardo si trova in una gigantesca contraddizione: aveva appoggiato la Pratobello24, molto più restrittiva della legge 20.
La destra sarda deve uscire dall’ambiguità, prendere le distanze e sganciarsi dalla destra italiana, cercare la sponda di parte del centrosinistra e approvare la Pratobello24.
La destra italiana si troverebbe di fronte una legge ancora più restrittiva, per cui è facile ipotizzare l’impugnazione anche della legge popolare (ma anche qui deciderebbe la Corte Costituzionale, se il tema urbanistico prevale sugli accordi internazionali e sull’interesse dello stato in fatto di energia e “transizione”).
La destra sarda ha cavalcato troppo la Pratobello24 per fare finta di nulla ed evitarla. Sarebbe un secondo tradimento del popolo sardo.
I partiti sardi della destra, slegati dai partiti italiani (Psd’Az, Sardegna 2020, Riformatori, Alleanza Sardegna) avevano ottenuto il 22% alle ultime elezioni, di fatto, dovrebbero guidare la presa di distanza dalla destra italiana.

Da qualsiasi parte la si guardi, tutte le chiavi di lettura portano ad un’unica soluzione: i poteri dello statuto sardo certificano che non siamo sovrani sul nostro territorio, lo scontro è inevitabile.

Il campo di battaglia è lo statuto sardo (che fa parte della costituzione italiana), ormai obsoleto e perfettamente inutile alla Sardegna. È tempo di ricostruire una nuova carta, la nuova casa sarda, e rivedere i rapporti con l’Italia.

Dimenticata la figuraccia di Todde sul referendum contro l’autonomia differenziata, l’Italia getta nell’isola il maxi-finanziamento da 3 miliardi di euro per lo sviluppo della Sardegna, frutto dell’intesa siglata tra la premer Meloni e la governatrice Todde. Tra questi scontri istituzionali sembrano tentativi di imbonimento per le bocciature e le varie servitù da digerire.

Ricostruita sa Barracca

No Tyrrhenian link, dopo l’incendio a su Padru un nuovo rifugio: “Si riparte più forti di prima”.
Alcuni giornalisti a Radio X hanno sostenuto che era solo una “capanna”, non capendo l’importanza dei simboli nella lotta, guardano il dito e non la luna, capiscono poco.
Il simbolo è la resistenza, la rinascita e la ricostruzione significa che i sardi si rimboccano le maniche là dove altri distruggono.
È stata ricostruita con l’aiuto di tutti i territori sardi, dalla Gallura al Sarcidano, all’oristanese e al nuorese, l’iglesiente, il Parteolla e il sassarese: legname, sedie, aiuti economici, braccia, cibo e lo striscione che ripristina quello bruciato, con la scritta “Sa terra esti po dda traballai. Terna A Foras”.

Parlano gli attivisti: Sa Barracca “è un posto preciso nelle campagne selargine, ma in realtà può essere ovunque ci sia necessità. Ricostruirla è stato un passaggio importante“.

“Sa Barracca rimane uno strumento di lotta che ci è stato utile e ci sarà ancora utile in futuro, per incontrarci nelle zone attaccate dalla speculazione, farla vivere con iniziative di vario tipo, dai mercati alle presentazioni di libri, ai lavori agricoli collettivi, fino alle azioni di lotta reali, come impedire gli espropri e bloccare i lavori ai cantieri della speculazione.

Inghiottirsi nella piaga significa perdere le orme dell’Esistenza senza fine:
nascere-vivere-morire-trasformarsi-rinascere…
Sa Barraca è orma indelebile per il nostro viaggio verso un’eterna esistenza.
Sa Barracca è la Sardegna che sa incessantemente Esistere. Nonostante tutto.
Sa Baracca è il popolo che sa creativamente R esistere. Sopra-tutto.
La risposta alla ferita siamo noi.

Bombardateci con moderazione

Vinca per le esercitazioni a Teulada, A Foras: «La Difesa non è più padrona assoluta in terra sarda».
A sollevare il problema era stato il Gruppo di intervento giuridico, che nel 2023 aveva presentato un ricorso al Tar per imporre la Valutazione di incidenza ambientale sulle attività nel Poligono: «Autorizzazioni chieste per la prima volta in 70 anni».

Todde aveva parlato in campagna elettorale di “esercitazioni militari sostenibili”.
Sarebbe stata un’altra occasione per scontrarsi con lo stato, tante vertenze in corso, qualcuna la vinceremo? Se non altro per una questione negoziale, una la vince lo stato, una la Sardegna.
Invece la solita politica sarda, prona e supina accetta l’arrivo dei militari per il consueto bombardamento (il famoso allungamento della stagione turistica?).

Decadenza e ricorsi

Lunedì scorso i legali della presidente avevano presentato l’opposizione di 35 pagine all’ordinanza del collegio di garanzia elettorale.
Il 3 febbraio Todde riferirà in consiglio regionale, mentre l’udienza in tribunale è fissata per il 20 marzo.
Nel frattempo la giunta approva il bilancio, che ora passa al consiglio regionale per l’approvazione (nel frattempo siamo entrati nel secondo mese di esercizio provvisorio).

La Nuova Borghesia Compradora ai tempi del colonialismo italiano

La Nuova Borghesia Compradora si costruisce nelle Università e nelle scuole, sotto lo sguardo attento delle guide indiane.

La Nuova Sardegna (Gruppo Sae Sardegna). L’eolico off-shore spiegato ai ragazzi. “Con Nadara e con BlueFloat Energy (entrambi giganti dell’installazione di eolico offshore) al liceo Mossa il primo degli incontri organizzati dalla Nuova @Scuola. Confronto a tutto campo sugli impianti eolici marini galleggianti e sulla transizione energetica coi manager Fabrizio Puddu e Michela Sinesi”.
(Immagino il tipo di “confronto” paritario tra tecnici delle aziende e gli studenti)

Sardinia Post (gruppo Sae Sardegna). Rinnovabili, il docente dell’Università di Cagliari: “Nessuna invasione di pale eoliche, c’è troppa disinformazione”.
(Il docente in questione è Emilio Ghiani. Questa sotto è tratta dal suo profilo pubblico su LinkedIn, a proposito del master.
Il Tyrrhenian Lab è il master universitario, alla sua terza edizione, pagato da Terna, con finalità assunzione dei tecnici per il Tyrrhenian Link
).

Sa Cida in 1 Minutu

Sanità al collasso, il piano di Luigi Minerba, tecnico di supporto al Responsabile unico dell’assistenza sanitaria: «Ripartiamo dai piccoli ospedali».
Reparti pieni e poco personale, l’Arnas Brotzu verso il collasso.
Gravi carenze di medici di base, in Consiglio via libera alla proroga: nelle aree disagiate potranno gestire fino a 1.800 pazienti

Speculazione coloniale. Scatta l’allarme mafia. Sotto i riflettori degli inquirenti ci sono eolico e fotovoltaico: subappalti, trasporti, intrecci societari e riciclaggio.
A Ploaghe inizia la costruzione del primo campo Bess in Sardegna.
Udienza al T.A.R. Sardegna sull’istanza di sospensiva della società energetica Diomede contro il provvedimento ministeriale che ha bocciato il progetto di mega-centrale fotovoltaica in area d’interesse archeologico nella campagna di Uta (CA).

Energia. Una nave gasiera stazionerà nel porto di Oristano – Santa Giusta per dare il metano a metà Sardegna

Bonifiche a Porto Torres: Eni demolisce 16 maxi serbatoi dell’ex Sir

Trasporti. Porti della Sardegna da record: Cagliari regina delle crociere, Olbia top per passeggeri

Economia. Banco di Sardegna, Mauro Maschio è il nuovo Direttore generale

Edilizia. Salva-Casa in Sardegna, il testo di recepimento è quasi pronto. Il recepimento del Salva-Casa di Salvini in Sardegna è a un passo dall’arrivare in consiglio regionale.

Cultura. «Rimuovete la statua di Carlo Felice». Mozione del consigliere Giuseppe Farris: «Simbolo celebrativo di un monarca che non rappresenta i valori della Repubblica»

Cultura. «La reggia degli Arborea deve andare subito al Comune, poi penseremo al suo futuro»

Cultura. Bugs Bunny in sardo! Samu frastimat a Banni. Guarda il video su YouTube

Autodeterminazioni. Usa, in California si parla di secessione: raccolta firme per referendum nel 2028

Politica. Nuoro. L’appello di Liberu alla Sinistra: “Serve un’alleanza per contrastare la Destra reazionaria e affarista”. “Primarie per la scelta del candidato sindaco”.
PD, Roberto Deriu: «A Nuoro niente primarie»

Le favolose inchieste della Nuova Sardegna. Famiglia di cinghiali nelle vie di Sassari a caccia di cibo


Immagine: consecutio.org

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