Sgombero al presidio di Selargius
Temuto da tanto tempo dai presidianti, è arrivato il giorno, ed ha il suono di un temporale improvviso.
Le strade bloccate, tutti le vie chiuse, l’area interdetta. Per arrivare è stato necessario tagliare nella campagna, il presidio di fatto si trova chiuso a est e ad ovest da due strade parallele, a nord il terreno era già stato recintato tempo fa da Terna.
Anche a sud avevano tentato di recintare il campo, necessario per l’installazione delle batterie, ma i presidianti erano sempre riusciti a bloccare e a piantare degli ulivi nel luogo della recinzione.
Qualche giorno fa era arrivata la notizia che il ricorso del vecchio proprietario Melis si era concluso non positivamente.
Le operazioni, guidate dall’antiterrorismo, sono avvenute in contemporanea: la polizia inizia lo sgombero, i lavoratori espiantano gli ulivi, altri recintano il nuovo appezzamento conquistato dalle forze dell’ordine italico. A tempo di record.
Mai poesia fu più appropriata:
Tancas serradas a muru / fata a s’aferra aferra / si su chelu fit in terra / si l’aian serradu puru