Speculazione energetica, Maurizio Onnis: “non ci sono compromessi”
Bisogna capirsi. Tutte le carte sul tavolo – moratoria, proposta del comitato per l’insularità, proposta di legge detta “di Pratobello”, ultima proposta Soru – hanno in comune questo: finiscono la loro corsa davanti alla Corte costituzionale. Non esonerano cioè i sardi dallo scontro con lo Stato.
La questione davvero importante non è quale strumento usare per giocare la partita, ma capire fin dove ci si vuole spingere. Chiedersi, ciascuno a se stesso, sindaco o politico regionale, membro di un comitato o di un’associazione, qual è il punto di caduta.
Io ne ho diversi. Uno è questo: solo un PEARS con i fiocchi mi convincerà che alla Sardegna servono 6,2 o più GW di pale eoliche e pannelli fotovoltaici. Un altro è questo: il blocco effettivo degli oltre 800 procedimenti oggi in vario stato di avanzamento, stroncando la corsa all’oro in atto. E ancora: gestire noi la transizione, per avere una ripartizione di energia e soldi davvero vantaggiosa per i sardi. Senza tali garanzie, qui non accetteremo nessuna pala.
Serve consapevolezza. Serve farsi delle domande e darsi delle risposte oneste. Serve capire che non è un gioco da equilibristi o da mezze misure. Non ci sono compromessi, non è possibile cavarsela con poco. Se non capiamo che bisogna andare sino in fondo, questa partita la perdiamo.
Immagine: Avvenire
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